Damasco – La Siria si prepara alla diffusione della connettività a banda larga e si aprono interessanti spiragli per gli investitori internazionali. Un gruppo di ricerca panarabo ha stilato un rapporto economico che sottolinea le buone prospettive di liberalizzazione del mercato siriano, dipinto come tra i più promettenti nello scenario mediorientale.
Secondo l’ Arab Advisors Group , il governo di Damasco avrebbe ritirato le numerose restrizioni recentemente introdotte nel settore delle telecomunicazioni allo scopo di vendere licenze per Internet Service Provider (ISP) – l’obiettivo, sottolineano gli analisti, è di portare gli indici di penetrazione di Internet al 25% della popolazione entro il 2009. Una previsione ottimista, viste le poche migliaia di utenti siriani: una fotografia della situazione attuale indica che Internet viene utilizzata solo dal 3% dei residenti.
Per il momento i fornitori di accesso sono tre: la prima licenza per privati è stata venduta agli inizi dell’estate. Due ISP su tre sono nelle mani dello Stato ed utilizzano antiquate linee telefoniche per fornire collegamenti a bassa velocità. L’unica novità nel panorama è la Best Italia Holding , una neonata società che fornisce connettività satellitare ad alta velocità su tutto il territorio siriano e sta progettando la realizzazione di cybercafé nei maggiori centri urbani.
Le speranze degli investitori internazionali vengono comunque frustrate dal coriaceo monopolio di STE , società statale che controlla le linee telefoniche ed un’antiquata rete X.25, tuttora utilizzata dalla burocrazia siriana.
I problemi maggiori che l’espansione delle nuove tecnologie dovrà affrontare in questa ricca regione mediorientale sono sicuramente legati al controllo governativo ed alla limitatissima libertà d’espressione . Inoltre gli Stati Uniti controllano attentamente la situazione tecnologica di questo “stato canaglia”, sospettato di avere forti legami con il terrorismo internazionale: un ulteriore ostacolo sulla via della tecnologia in Siria.
Problemi che non hanno impedito la nascita di una rigogliosa e seguitissima stampa online jihadista , che utilizza la Siria come base per lanciare messaggi a favore dell’ideologia panaraba ed islamista radicale. E’ il caso di Minbar Surya al-Islami , una casa editrice online che pubblica riviste integraliste rivolte ad una audience globale: contenuti che, evidentemente, i filtri governativi non hanno alcuna intenzione di censurare.
Tommaso Lombardi