Indonesia: il porno fuori dalla Rete

Indonesia: il porno fuori dalla Rete

Ha destato scandalo il filmato amatoriale di una celebre rockstar locale. E le autorità di Giacarta hanno preso spunto per ribadire quanto Internet faccia male ai giovani
Ha destato scandalo il filmato amatoriale di una celebre rockstar locale. E le autorità di Giacarta hanno preso spunto per ribadire quanto Internet faccia male ai giovani

“Vogliamo ridurre al minimo l’impatto negativo che Internet ha sui nostri ragazzi, perché c’è il serio rischio che arrivi a distruggere la nostra nazione”. Parole infuocate, pronunciate dal ministro per le Comunicazioni indonesiano Tifatul Sembiring, che ha così annunciato un imminente decreto legge volto a limitare l’accesso a determinati contenuti della Rete .

Come ad esempio il video pornografico che ha di recente destato scandalo in Indonesia , girato a livello amatoriale dalla celebre rockstar locale Nazril Ariel insieme a due altrettanto popolari modelle e conduttrici televisive. Un video fatto in casa, presto finito tra i meandri del web e quindi alla portata del fuoco incrociato delle autorità di Giacarta.

La pruriginosa clip aveva immediatamente scatenato le reazioni indignate da parte delle due modelle, che non erano tuttavia riuscite a smentire la loro presenza sotto le lenzuola del popolare cantante. Presenza che ha portato ad una feroce condanna morale da parte del ministro Sembiring, pronto a sfruttare la scandalosa vicenda per ritornare su un argomento già dibattuto in precedenza .

Numerose critiche avevano infatti bloccato l’iter di un disegno di legge atto a regolamentare l’accesso a certi contenuti del web, tra cui quelli legati a pornografia, gioco d’azzardo e religione . Una proposta che ora potrebbe concretizzarsi, per tutelare la naturale crescita delle generazioni più giovani.

E tra gli obiettivi del ministro Sembiring non c’è semplicemente il blocco dei contenuti più oltraggiosi del web. Secondo i piani annunciati, tutti gli Internet cafè nonché le scuole del paese dovranno installare obbligatoriamente degli specifici software di filtraggio . Una misura già discussa in Vietnam , e che aveva provocato le più ferme proteste da parte di Google.

Mauro Vecchio

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
17 giu 2010
Link copiato negli appunti