Intel, chip Movidius per nuove realtà

Intel, chip Movidius per nuove realtà

Il colosso di Santa Clara acquisisce la start-up dei chip per la visione artificiale. Promette un'esplosione di nuove tecnologie per aumentare la percezione di uomo e macchina
Il colosso di Santa Clara acquisisce la start-up dei chip per la visione artificiale. Promette un'esplosione di nuove tecnologie per aumentare la percezione di uomo e macchina

Intel ha annunciato l’acquisizione di Movidius, società specializzata in tecnologie di deep learning e intelligenza artificiale applicate alla visione assistita da algoritmi digitali. Un boccone prelibato, secondo le previsioni di Chipzilla , che garantirà alla corporation un vantaggio tecnologico importante nella nuova, presunta era delle realtà miste con caschetti, visori e gadget similari.

Movidius è stata fin qui nota per aver fornito i chip per la visione artificiale al tablet in realtà aumentata di Google (Project Tango), per aver collaborato con il produttore DJI per la realizzazione di droni capaci di riconoscere ed evitare gli ostacoli (Phantom 4), e per aver proposto un dongle USB con integrata una piattaforma di deep learning (Fathom) che non necessita di assistenza dal cloud telematico.

Secondo quanto comunicano gli interessati , ad acquisizione conclusa Movidius integrerà la propria esperienza nella realizzazione di hardware locale con la piattaforma cloud e gli algoritmi di intelligenza artificiale già in sviluppo presso i laboratori di Intel.

Da Santa Clara salutano l’operazione con parole a dir poco roboanti, visto che la corporation parla di una nuova “esplosione cambriana” (in riferimento all’ omonimo periodo temporale nell’evoluzione della vita sulla Terra) di tecnologie informatiche resa possibile dalla visione artificiale e soluzioni correlate.

Intel vuole fornire il “senso della vista” alle macchine, un obiettivo che include l’utilizzo delle tecnologie IA (machine learning, deep learning) e del cloud per vendere droni, PC, gadget mobile con nuove capacità innovative. O almeno per fornire i chip necessari ai produttori di terze parti.

Alfonso Maruccia

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il 6 set 2016
Link copiato negli appunti