Internet non aiuta a decidere

Internet non aiuta a decidere

Ci si informa sulla rete ma il web non aiuta a compiere scelte di acquisto. In pochi, poi, sono disposti a condividere la propria opinione, pur cercando quella degli altri
Ci si informa sulla rete ma il web non aiuta a compiere scelte di acquisto. In pochi, poi, sono disposti a condividere la propria opinione, pur cercando quella degli altri

Quando si tratta di decidere per un acquisto, Internet viene impiegata abitudinariamente ma ha (ancora) un ruolo marginale nella decisione finale, rispetto all’influenza del personale di vendita o dei canali offline .

Lo studio che mette in evidenza queste tendenze, curato da Pew Internet and American Life Project , ha analizzato il comportamento degli acquirenti di musica, telefoni cellulari e appartamenti, compresi coloro che sono in cerca di una casa da prendere in affitto. Ne è emerso che il ruolo di Internet è indiretto: “La rete aiuta la gente ad eliminare le alternative irrilevanti – dice John Horrigan, direttore associato di Pew – L’influenza della rete sulla scelta finale è modesta ma consente di fare migliori affari e di concentrarsi meglio sui propri obiettivi durante il processo decisionale”.

Secondo lo studio, solo il 10 per cento degli acquirenti immobiliari e di cellulari e il 7 per cento degli acquirenti di musica ritengono Internet determinante per la propria decisione. Quanto all’acquisto online vero e proprio, solo il 22 per cento dei musicofili e il 12 per cento degli acquirenti di cellulari ha dichiarato di fare completo affidamento sull’opinione dei netizen.

Secondo il dirigente di Pew i media tradizionali offline, come TV e carta stampata, finiscono per influenzare più pesantemente i comportamenti dei consumatori. Non a caso, uno dei dati emersi è anche che l’83 per cento degli appassionati acquirenti di musica ha appreso dell’esistenza di nuovi brani ascoltando trasmissioni radio .

Si è inoltre evidenziato fra i consumatori un meccanismo perverso: cercano ripetutamente e insistentemente il parere di altre persone che abbiano già effettuato il medesimo acquisto prima di decidere per il proprio, ma a questa ricerca non fanno seguire una altrettanto solerte collaborazione attraverso i sistemi di commento e di misura del grado di soddisfazione, sistemi spesso predisposti dai circuiti commerciali per fornire informazioni utili ai clienti futuri. Questo, secondo Horrigan, è un forte ostacolo alla diffusione di forum e servizi di commento come fonti affidabili di opinioni e pareri.

La sorpresa suscitata da questo comportamento asimmetrico ingaggiato dai consumatori potrebbe essere temperata considerando che spesso si tende a sopravvalutare la diffusione della cultura telematica: in un paese come gli Stati Uniti, ritenuto tra quelli tecnologicamente più agguerriti, il 20 per cento dei residenti non ha mai inviato una email.

Marco Valerio Principato

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Pubblicato il
20 mag 2008
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