La Cina blocca i server sparaspam

La Cina blocca i server sparaspam

I cybercop cinesi tagliano fuori dal traffico internet cinese tutto ciò che proviene da 127 server internazionali, usati dagli spammer per inondare la rete di spazzatura
I cybercop cinesi tagliano fuori dal traffico internet cinese tutto ciò che proviene da 127 server internazionali, usati dagli spammer per inondare la rete di spazzatura


Roma – Uno squadrone di cybercop pechinesi si è messo al lavoro per impedire ad alcuni dei maggiori spammer di fare il bello e il cattivo tempo nelle caselle di posta elettronica degli utenti cinesi. Anche in Cina, infatti, il fenomeno spam è da tempo divenuta una vera e propria emergenza.

Stando a quanto riferito dall’agenzia di stampa di stato, Xinhua, sarebbero 127 i server che nel corso dell’ultimo mese la divisione locale di Società Internet ha individuato come fonte di spam. Molti di questi si trovano a Taiwan, alcuni all’interno del territorio cinese e alcune decine sparsi in diversi altri paesi.

Con i dati raccolti da ISA, spiega Xinhua, i cybercop si sono messi in moto per realizzare una black list ufficiale , ovvero una lista nera che elenca i server fonte di spam.

Poiché in Cina il traffico in entrata e uscita è filtrato da proxy governativi, per Pechino è sufficiente attivare la black list sulle proprie infrastrutture per mettere alla porta lo spam proveniente da molti di quei server. In pratica, dunque, le email spammatorie in arrivo saranno automaticamente rifiutate dai server cinesi.

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Pubblicato il 10 set 2003
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