La Cina è ufficialmente potenza spaziale

La Cina è ufficialmente potenza spaziale

Shenzhou VI, missione compiuta: fanfare e clima di festa nazionale per il rientro dei due taikonauti del vascello spaziale cinese. Prossimo obiettivo: la Luna. Con finalità minerarie
Shenzhou VI, missione compiuta: fanfare e clima di festa nazionale per il rientro dei due taikonauti del vascello spaziale cinese. Prossimo obiettivo: la Luna. Con finalità minerarie


Pechino – Il modulo abitabile della missione spaziale Shenzhou VI è rientrato con successo nello spazio aereo cinese, atterrando nei deserti della Mongolia interna dopo cinque giorni in orbita attorno al pianeta. L’evento è stato accolto dai leader politici e dalla stampa nazionale cinese come “un momento memorabile”, che assicura alla Repubblica Popolare un podio nell’olimpo delle superpotenze, insieme a Russia e Stati Uniti.

I due astronauti, Fei Junglong e Nie Haisheng, godono di ottima salute ed hanno toccato la superficie del pianeta azzurro dopo una lunga discesa in paracadute . La limitatissima copertura giornalistica dell’avvenimento, in perfetto stile pechinese , ha permesso di scoprire ben pochi dettagli su ulteriori esiti della missione.

Ufficialmente, secondo l’agenzia nazionale Xinhua , l’equipaggio di Shenzhou VI è riuscito a “condurre tutti gli esperimenti in orbita previsti dai piani”: esperimenti genetici ed agrotecnologici , secondo il China Daily .

La televisione di stato CCTV ha coperto in diretta l’intero corso del rientro, mostrando l’impassibilità e la freddezza della grande sala di controllo spaziale di Pechino – una copia un po’ sbiadita e glaciale delle infrastrutture di comando spaziale statunitensi. Al momento del contatto col pianeta, uno strano silenzio è calato, composto, sulla grande sala sotto l’occhio delle telecamere.

Arriva una voce: “Tutto bene!”; e scoppia l’applauso: la capsula è atterrata a breve distanza dal punto previsto. “Il nostro status internazionale ne esce rafforzato e spinge i membri del Partito Comunista a fare sempre di più per il futuro del nostro paese”, ha gloriosamente annunciato Wu Bangguo, dirigente di altissimo livello nella nomenklatura del partito unico.

L’agenzia Asianews riferisce che il governo cinese ha vietato ogni accesso alla zona , come in un celebre film di Tarkovskij , per un raggio di circa 30 chilometri di ampiezza. I due taikonauti sono quindi stati prelevati in elicottero e trasportati in un centro ospedaliero, per effettuare controlli di routine e test medici.

Al di là di questo piccolo ed irrisolto mistero , su cui possono fioccare speculazioni e malignità d’ogni tipo e colore, il resto della storia è un turbine di feste ed ovazioni pubbliche : parate, sfilate e grandi comizi organizzati dalle sezioni locali del Partito Comunista per celebrare i due taikonauti che tengono alto il prestigio della bandiera rossa con cinque stelle.

I tecnici cinesi dell’Accademia Nazionale delle Scienze hanno fatto sapere che questo successo è solo “l’inizio della lunga marcia verso lo spazio”, dato che il “prossimo passo dell’astronautica cinese è la progettazione di un nuovo mezzo per l’allunaggio”, previsto per il 2010. Il nuovo vascello sarà basato sulle specifiche del modulo abitabile impiegato nella missione Shenzhou VI, ma avrà dimensioni maggiori e sarà dotato di due sezioni. L’obiettivo è la costruzione di una Pechino celeste? Forse: ci sono buone probabilità che i vertici della Repubblica Popolare Cinese abbiano intenzione di esplorare la Luna con l’intenzione di creare una base permanente che possa sfruttarne eventuali risorse minerarie.

Ed è sfida aperta con gli Stati Uniti, forti degli ambiziosi progetti della NASA . Il terreno di gioco sarà il satellite terrestre: chi sarà il vincitore di questa nuova corsa allo spazio , che ricorda gli anni caldi della guerra fredda? Quel che è certo è che la Cina va emergendo come potenza spaziale , una potenza che però non ha mai firmato il cosiddetto Moon Treaty : il Regno di Mezzo non ha mai aderito a questo importante trattato, inno alla pace ed alla condivisione collettiva delle risorse celesti.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
18 ott 2005
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