La crisi non è un gioco

La crisi non è un gioco

Il fatturato dei produttori di videogame cala del 10 per cento. Ma il 2008 era stato un anno record
Il fatturato dei produttori di videogame cala del 10 per cento. Ma il 2008 era stato un anno record

L’Associazione Editori Software Videoludico Italiana ( AESVI ) ha divulgato il rapporto annuale sullo stato dell’industria italiana dei videogame per il 2009 .

In Italia, sembrerebbe, anche con una congiuntura economica negativa i giochi non si accantonano facilmente: con un fatturato complessivo di 1.128,9 miliardi di euro si attesta rispetto alle performance degli ultimi cinque anni dietro solo al 2008, anno che ha registrato un record per il settore nel nostro paese. E si conferma il quinto mercato in Europa dopo Gran Bretagna, Francia, Germania e Spagna (che hanno tuttavia registrato trend negativi compresi tra il 14 e il 17 per cento)

“Siamo soddisfatti di come l’industria videoludica abbia saputo reggere alla crisi – commenta Geatano Ruvolo, presidente Aesvi – Se guardiamo al 2010, siamo fiduciosi delle nostre potenzialità di sviluppo anche in vista del lancio annunciato delle nuove interfacce di gioco che daranno un ulteriore impulso all’espansione del settore”. Tuttavia Ruvolo approfitta per chiedere alle istituzioni una risposta forte nei confronti della pirateria e a tutela della creatività dell’industria: “lo sviluppo di un mercato competitivo in Italia è tuttavia frenato dall’impatto della pirateria per la quale il nostro paese continua a detenere il primato delle violazioni online”.

Console da casa, videogame “top titles” e accessori al centro del successo: le prime costituiscono in particolare il 64 per cento del valore del mercato

Per quanto riguarda i videogame essi costituiscono il 55,6 per cento del fatturato (627,9 milioni id euro) . Dovendo scegliere fra giochi per dispositivi portatili e quelli per home console la preferenza degli italiani ricade su queste ultime, che – pur con un trend negativo complessivo delle vendite del 6,5 per cento – costituiscono il 66,7 per cento delle vendite, con PES 2010 e Fifa 10 (seguiti da Wii Sports e Wii Fit e i titoli destinati agli heavy gamers come Call of Duty e Assassin’s Creed II) a dominare la top ten ed evidenziare l’unicità del gusto italico nell’attività videoludica.

Rispetto ai trend negativi degli altri settori c’è poi da registrare l’impennata dei Gaming Device , accessori e controller per le console: un giro d’affari complessivo di 159,3 milioni di euro con una crescita rispetto al 2008 del 73,2 per cento a valore e del 28,4 a volume. In pratica il consumatore, una volta acquistata la console, si orienta verso l’acquisto dei dispositivi per sfruttare a pieno le sue potenzialità e per giocare in compagnia.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il 16 apr 2010
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