La mobilitazione silenziata

La mobilitazione silenziata

di Paolo De Andreis. La carta stampata si ostina a rifiutare l'argomento ma la mobilitazione e la consapevolezza crescono. Siamo vicini alla nascita di un anticorpo capace di respingere la ferocia dell'ignoranza parlamentare
di Paolo De Andreis. La carta stampata si ostina a rifiutare l'argomento ma la mobilitazione e la consapevolezza crescono. Siamo vicini alla nascita di un anticorpo capace di respingere la ferocia dell'ignoranza parlamentare


Roma – Ci sono più di 2.500 siti e più di 29mila utenti Internet che hanno sottoscritto una petizione. Mailing list e newsgroup italiani toccano quasi tutti l’argomento con discussioni off-topic ma rese centrali dalla rilevanza della situazione. Ne parlano anche i giornali online ma, fuori dalla Rete, la più imponente manifestazione di dissenso che mai abbia preso corpo su Internet da parte degli utenti italiani non rappresenta una notizia.

Caso vuole che questa massiccia manifestazione, che chiunque si muova online difficilmente può non incontrare sulla propria strada, parli proprio di informazione, di libertà di informazione e di corporazione dei giornalisti e degli editori. Ed è dunque doppiamente clamoroso che ad una settimana dalla sua partenza, la mobilitazione degli utenti italiani di Internet non abbia trovato ancora uno spazio sui “grandi giornali” della carta stampata.

Le eccezioni sono lì a confermare la regola, e si chiamano Libero, LaStampa e pochissimi altri, che hanno voluto parlare della faccenda con toni e spazi molto diversi tra loro. Ma i telegiornali e giornali che fanno numeri, Corriere della Sera o TG5 in testa, hanno finora “nicchiato” rischiando così di palesare la propria connivenza non solo con gli intenti censori della legge, ma anche con le speranze degli editori di mettere mano alle sovvenzioni per le proprie avventure telematiche.

La prossima settimana, quella dopo Pasqua, sarà di certo una settimana decisiva per la manifestazione. Sarà la settimana in cui i partecipanti aggiungeranno alla forza della propria voce quella dei propri atti, in cui la presentazione ufficiale della mobilitazione, sostenuta da alcune delle più importanti realtà italiane in Rete, darà pochi margini di manovra ai giornali cartacei, ai quali sarà difficile, ancora più difficile, rimanere in silenzio senza perdere in dignità.

La sfida per gli utenti Internet italiani è chiarissima: dalla loro capacità di aggregazione, da quella di mettere gli interessi della libertà in Rete sopra tutti gli altri, di non farsi distrarre dai colori di una politica stantìa, dipende la possibilità che questo grande evento si trasformi in un momento capace di produrre un precedente storico: il giorno, cioè, in cui anche in Italia la maturità degli utenti ha consentito di respingere quello che fino ad oggi, qui da noi, si configura come il più feroce attacco mai sferrato alla natura stessa di Internet. Se ce la faremo, avremo creato, anche per il futuro, il più importante anticorpo contro i soprusi di una classe dirigente che ha dimostrato di non conoscere e di non voler rispettare la rete delle reti.

Paolo De Andreis

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Pubblicato il
14 apr 2001
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