Linaro dà una mano a Linux

Linaro dà una mano a Linux

Un gruppo di giganti dei microprocessori unisce le forze per portare Linux dappertutto, nei dispositivi mobile come nel salotto domestico. Focus sulle CPU di ARM, ma Intel resta la benvenuta
Un gruppo di giganti dei microprocessori unisce le forze per portare Linux dappertutto, nei dispositivi mobile come nel salotto domestico. Focus sulle CPU di ARM, ma Intel resta la benvenuta

Si chiama Linaro e non è un’esca per troll, bensì la nuova iniziativa di un folto gruppo di produttori di microchip intenzionati a favorire la diffusione di Linux all’interno dei prodotti di elettronica di consumo . Promuovono Linaro: ARM, Freescale, IBM, Samsung, ST-Ericsson e Texas Instruments, promettendo di investire milioni di dollari e di non voler lasciare fuori dalla porta nessuno. Nemmeno Intel e le sue CPU x86-64, nonostante il focus iniziale della fondazione sia l’architettura ARM a basso consumo energetico.

“La sorprendente crescita dello sviluppo di software open source può ora essere osservata nei prodotti consumer e mobile basati su Internet e sempre connessi”, dice il CEO ad-interim di Linaro, Tom Lantzsch. E compito di Linaro, dice ancora Lantzsch, sarà proprio “favorire l’ulteriore accelerazione di questo trend aumentando gli investimenti su progetti open source cruciali, e fornendo un allineamento dell’industria con la community per realizzare i migliori prodotti Linux-based a vantaggio dei consumatori”.

Presso Linaro lavoreranno ingegneri del software (attualmente sono in 20 ma saranno 100 entro breve, promette Lantzsch) impegnati nella realizzazione di tool di sviluppo , kernel, e software middleware variamente assortito ottimizzati per CPU ARM Cortex-A e altri prodotti del tipo System-on-Chips (SoC), con l’ obiettivo preciso di distribuire versioni aggiornate del codice FOSS ogni sei mesi.

Piattaforme hardware a parte, il lavoro degli sviluppatori sarà naturalmente concentrato sul miglioramento delle tecnologie Linux già attive nel mercato inclusi Android di Google, Ubuntu, webOS e MeeGo. L’inclusione di quest’ultimo sistema lascia intendere la volontà del consorzio di non lasciare fuori dalla porta proprio nessuno, nemmeno Intel (che MeeGo lo ha creato) e i suoi processori Atom.

La prima release di sorgenti da parte di Linaro è prevista per il prossimo novembre, e il codice servirà soprattutto per implementare una tecnologia di startup “veloce” del kernel Linux per l’accensione accelerata dei dispositivi compatibili . Nel mentre Lantzsch ha lasciato il posto di CEO dopo aver ottemperato al proprio compito di fondare il consorzio, e Linaro è al momento alla ricerca di un nuovo amministratore delegato in sostituzione.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
3 giu 2010
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