LinuxNews/ L'open source nella formazione scolastica

LinuxNews/ L'open source nella formazione scolastica

La testimonianza di un docente di informatica che ha avuto il merito di introdurre fra i primi l'open source nella sua scuola superiore
La testimonianza di un docente di informatica che ha avuto il merito di introdurre fra i primi l'open source nella sua scuola superiore


Antonio Bernardi è un docente di informatica presso il l’I.P.C. Fabio Besta di Treviso, uno dei primi ad aver compreso il valore dell’open source come strumento didattico e formativo.

Bernardi ha scritto diversi documenti, tutti pubblicati su questa pagina , fra cui l’ultimo in ordine temporale si intitola “La filosofia del software libero nella scuola della autonomia per la formazione del tecnico del commercio elettronico” in cui dimostra come sia possibile “introdurre e sviluppare la formazione di nuove figure professionali nella scuola italiana, legate alle realtà territoriali e, nel particolare, alle esigenze della nuova economia e delle nuove tecnologie innovative, grazie alla scuola dell’autonomia”.

Per raggiungere questo scopo Bernardi ha pensato di avvalersi del software “free”, l’unico a poter garantire che la didattica possa essere esente da condizionamenti economico-commerciali.

Ecco un breve passo del documento che vi invitiamo a leggere nella sua versione integrale.

“Avevamo bisogno di un sistema operativo che ci desse libertà di azione, che ci permettesse di installare a piacimento programmi senza dipendere culturalmente dal fornitore, avevamo bisogno di un software che non ci trasformasse in meri propagandisti, che non ci assoggettasse al mercato in maniera subalterna, di un software che ci desse la assoluta libertà di conoscenza, di acquisire il sapere per poterlo poi trasmettere agli alunni.
In definitiva avevamo bisogno di un sistema operativo e, più in generale, di un software che ci potesse far crescere, dovendo noi formare successivamente.
Scoprimmo con nostro stupore e grande piacere che quello che cercavamo c’era già, bello e pronto, a nostra totale disposizione, per opera soprattutto di Richard Stallman, di Linus Torvalds e di centinaia di altri programmatori che intendevano e intendono il software come lo è un teorema di matematica (6): era ed è il software libero, il software GNU/Linux che si basava e si basa sulla licenza GPL (General Public License) della Free Software Foundation (7).

Non esitammo un momento ad adottarlo per il nostro obiettivo: era il nostro software!

Aveva tutte le caratteristiche che cercavamo: aveva i sorgenti, si poteva studiare, si poteva modificare, si poteva adattarlo alle nostre esigenze, si poteva copiare senza alcuna restrizione, e per di più era gratuito.

Non eravamo più ostaggi di aziende monopolistiche del software!”

La Redazione

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Pubblicato il
24 dic 2000
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