Ma il rimborso di Payland?

Ma il rimborso di Payland?

Sono passati ormai più dei 60 giorni dal momento della richiesta ma dei 75 euro ancora nessuna traccia. Ecco una delle lettere arrivate in redazione, con la risposta di Payland
Sono passati ormai più dei 60 giorni dal momento della richiesta ma dei 75 euro ancora nessuna traccia. Ecco una delle lettere arrivate in redazione, con la risposta di Payland


Web – Carissima redazione di Punto Informatico, Vi faccio i miei complimenti per la vostra interessantissima rivista on-line che ormai seguo, in ogni suo aggiornamento, da tempo. Quello di cui voglio parlare in questa e-mail forse a voi è già noto, dato che è sulle vostre pagine che ho seguito una precedente diatriba riguardo una vicenda legata all’azienda in questione.

Payland.com, che da tempo ha chiuso le porte in malo modo al Paid to surf, ha commesso un’ultima nefandezza verso gli utenti che regolarmente, prima del termine ultimo del cambiamento, avevano raggiunto il credito limite per poter chiedere il rimborso (per la cronaca 75 euro). Rimborso regolarmente richiesto e richiesta regolarmente accettata.

Voglio ricordare che per contratto Payland.com era obbligata a saldare i suoi debiti entro e non oltre 60 giorni dalla data della richiesta del rimborso. Ebbene la richiesta di rimborso dei 75 euro l’ho fatta in data 11 ottobre 2000 e trascorsi i 60 giorni come da contratto, ad oggi ancora non è arrivato alcun assegno.

Fino ad oggi io, e molti come me, abbiamo atteso invano e soprattutto in silenzio, ma credo sia ora di dire basta e ho voluto scrivere alla vostra redazione, proprio perché così sensibile verso certi problemi e truffe della rete e così corretta nei confronti dei più deboli.

Mi auguro che questa mia e-mail non resti inascoltata come la richiesta di rimborso da parte di Payland.com. Ringraziandovi anticipatamente, vi mando i miei più cordiali saluti,

Luca Conte

Caro Luca, proprio in queste ore Payland ha diffuso una lettera pensata per chi aspetta i pagamenti, un testo in cui spiega: “è emersa la presenza di un bug nel nostro programma di pagamento: pur risultando evase, le richieste di pagamento non erano mai pervenute alla banca. Pertanto ci scusiamo per quanto accaduto”.

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Pubblicato il
26 gen 2001
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