Mantello invisibile sullo spettro dei Terahertz

Mantello invisibile sullo spettro dei Terahertz

Una nuova ricerca descrive le modalità di realizzazione di metamateriali in grado di riflettere onde elettromagnetiche che viaggiano nella portata dei Terahertz. Lo scopo principale non è realizzare un "mantello"
Una nuova ricerca descrive le modalità di realizzazione di metamateriali in grado di riflettere onde elettromagnetiche che viaggiano nella portata dei Terahertz. Lo scopo principale non è realizzare un "mantello"

I ricercatori della McCormick School of Engineering and Applied Science della Northwestern University hanno realizzato un nuovo “mantello dell’invisibilità” dalle caratteristiche atipiche: piuttosto che dedicarsi alle possibili applicazioni derivanti dalla manipolazione della luce visibile , il professor Cheng Sun e colleghi hanno sviluppato un metamateriale in grado di lavorare sulle onde elettromagnetiche nel range dei Terahertz.

La struttura di “cloacking” realizzata dai ricercatori ha la forma di un prisma costituito da 220 diversi strati, è lungo meno di 10 millimetri ed è stata creata con un tecnica chiamata “microstereolitografia”: gli scienziati hanno usato un “proiettore” per imprimere un’immagine su un polimero liquido, usando poi la luce per trasformare lo strato polimerico nel micro-dispositivo di invisibilità di cui sopra.

Il micro-mantello della McCormick School of Engineering è dotato di fori nanoscopici più piccoli delle onde elettromagnetiche diffuse sullo spettro dei Terahertz – presente tra le onde infrarosse e le microonde – ragion per cui è in grado di riflettere la luce come se fosse una superficie piatta.

Quali sono le potenziali applicazioni pratiche del micro-mantello dei Terahertz? Molto poche, ammette Sun, ma non era questo lo scopo della ricerca: lo spettro dei Terahertz “ospita” le frequenze di risonanza di molti materiali organici, e oltre a provare la capacità di realizzare materiali in grado di riflettere questo genere di onde Sun intende applicare i risultati ottenuti per realizzare prodotti per la ricerca biometrica o la sicurezza aeroportuale.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 4 mag 2011
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