Mediaset alla guerra dei video online

Mediaset alla guerra dei video online

Dopo l'ordinanza di un giudice milanese che ha imposto a Rcs di rimuovere 4 su 59 video dal proprio sito, Mediaset promette azioni legali contro siti e provider. Combatte per la legalità, mentre l'IPTV è alla porte
Dopo l'ordinanza di un giudice milanese che ha imposto a Rcs di rimuovere 4 su 59 video dal proprio sito, Mediaset promette azioni legali contro siti e provider. Combatte per la legalità, mentre l'IPTV è alla porte

Mediaset non cederà, non permetterà che il materiale coperto da diritto d’autore rimbalzi e si dissemini online: lo comunica la stessa azienda, a seguito di una ordinanza emessa dal tribunale di Milano. Nei giorni in cui ha stretto un accordo con Telecom per distribuire i propri contenuti a mezzo IPTV.

L’oggetto del contendere erano 59 estratti dalle trasmissioni Mediaset di Canale 5 e Italia 1 pubblicati su Corriere.it : RTI ne aveva chiesto la rimozione, in quanto si sarebbe configurata una violazione dei propri diritti esclusivi di proprietà intellettuale. Depositata la denuncia, il 2 marzo, a seguito di un procedimento d’urgenza, il giudice Stefano Rosa del Tribunale di Milano ha emesso la decisione, ordinando la rimozione di 4 dei 59 video .

Si tratta di 4 estratti della trasmissione Il Grande Fratello , stralci di reality show trasmessi da Canale 5. Il giudice ha motivato l’ordinanza di rimozione respingendo l’appello fatto da Rcs al diritto di cronaca: i 4 video in oggetto non ricadono nella fattispecie prevista dal secondo comma dell’articolo 65 della legge che regola il diritto d’autore, non si possono considerare materiale ripubblicabile a fini informativi. Costituisce invece diritto di cronaca , ha stabilito il giudice, la riproduzione e la ripubblicazione degli altri 55 frammenti video: “il diritto di cronaca e la libertà di informazione nella duplice accezione di libertà di informare ed essere informati – così sintetizza Guido Scorza a Punto Informatico – deve prevalere sul diritto patrimoniale d’autore”.

La due aziende si dichiarano parimenti soddisfatte dell’esito del procedimento. Rcs, a mezzo post a firma di Marco Pratellesi, ha accolto l’inibizione ordinata dal giudice come un successo: “il giudice ha stabilito il diritto di utilizzare i frammenti video di trasmissioni televisive, quando questi siano al servizio del diritto di cronaca e di critica – scrive Pratellesi – Non è una brutta sentenza per chi fa informazione”. Mediaset ritiene altresì di poter uscire a testa alta dal contenzioso: in un comunicato emesso nelle ore successive all’ordinanza, il gruppo afferma che “la decisione accoglie le richieste di Mediaset che lamentava la lesione dei propri diritti esclusivi sulla trasmissione e respinge invece le tesi di Rcs che si appellava al diritto di cronaca”.

Ma si tratterebbe solo di un episodio di una più vasta offensiva contro la disseminazione di contenuti televisivi. “Il giudizio di urgenza promosso contro Rcs – spiega l’azienda – si inquadra nella più ampia strategia del gruppo Mediaset avviata la scorsa estate con l’azione di risarcimento danni contro YouTube e tesa a difendere il diritto di disporre in piena esclusiva di propri contenuti televisivi”. La denuncia scagliata contro Google risale al mese di luglio 2008: Mediaset chiedeva 500 milioni di euro e la rimozione di 325 ore di materiale video pubblicato dai cittadini della rete sulla piattaforma.

Google non avrebbe vigilato sui contenuti caricati in violazione del diritto d’autore, Google avrebbe permesso che YouTube sottraesse bersagli pubblicitari ai programmi delle reti televisive. Poco importa che le due azioni legali si sovrappongano solo in parte, che l’una coinvolga la responsabilità di una struttura giornalistica e l’altra verta sulla responsabilità di un intermediario che dovrebbe operare sui contenuti solo su segnalazione: Mediaset guarda ai propri diritti patrimoniali di proprietà intellettuale e non intende rinunciare a farli valere, pressoché in ogni caso.

L’azienda non deporrà le armi: “Ogni utilizzo illegittimo di proprio materiale sulla rete sarà quindi costantemente perseguito – si annuncia – Sono già in partenza nuove azioni legali contro siti web e provider che pubblicano contenuti televisivi Mediaset senza autorizzazione”. Non è dato sapere cosa fermenti in quel di Cologno Monzese, quali siano i siti web nel mirino dei legali e con quale intento e possibilità di riuscita Mediaset minacci di muovere contro i provider . L’azienda è fresca di un accordo stipulato con Telecom per la diffusione di contenuti in esclusiva a mezzo IPTV : Scorza paventa steccati per i contenuti digitali, contenuti incanalati in contratti di esclusiva, contenuti da proteggere in quanto tali. Mediaset, così afferma l’azienda, combatterà “per l’affermazione di principi di legalità nel mondo dei contenuti web”.

Gaia Bottà

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Pubblicato il
5 mar 2009
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