Metti una sera Pong a cena

Metti una sera Pong a cena

Solo per i veri nostalgici. Finalmente la pallina cubica ha bucato lo spazio tempo approdando alla terza dimensione del mondo reale
Solo per i veri nostalgici. Finalmente la pallina cubica ha bucato lo spazio tempo approdando alla terza dimensione del mondo reale

Chi non è più di primo pelo ed è cresciuto a pane e videogiochi sta per ricevere una di quelle notizie che mettono a dura prova le coronarie. Adesso Pong lo puoi mettere in soggiorno. È proprio il Pong di una volta ma declinato nel mondo fisico, tra oggetto di arredo radical chic e autentico esibizionismo tecnologico. Se lo state chiedendo: sì, ha la palla cubica.

Il tutto è frutto di un sapiente mix di circuiteria, pulegge, cinghie e potenti magneti. Daniel Perdomo, ovvero l’uomo che si è sporcato le mani nell’impresa insieme ad alcuni amici, ha documentato l’intera realizzazione del prototipo su Facebook e sembra stia cercando il modo migliore per finanziare la realizzazione su larga scala tramite crowdfunding. Ci sono voluti ben due anni di tempo libero spesi fra elettronica e carpenteria metallica, ma il risultato è decisamente degno di nota.

Pong è un videogame che ha visto la sua prima pionieristica realizzazione nel lontano 1966. Ci sono voluti nove anni per portarlo, però, nelle case con il marchio Atari. L’evoluzione tecnologica, la passione e un po’ di follia lo hanno reso ora un oggetto reale molto fedele all’originale. La meccanica di gioco, i rimbalzi, gli effetti luce dei bordi, tutto richiama l’atmosfera e la fisica del gioco originale rispettandone appieno lo spirito.

Chi desidera arricchire la propria casa con questo invidiabile oggetto di arredo, quindi, non dovrà far altro che seguire passo passo lo sterminato materiale messo a disposizione replicando il lavoro di questi appassionati. Oppure attendere che l’oggetto venga messo realmente in vendita cosa che, dato l’indubbio fascino della realizzazione finale e la vasta eco che ha ricevuto, dovrebbe avvenire in tempi decisamente contenuti.

effepì

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Pubblicato il 3 giu 2016
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