Microsoft e Intel fanno shopping di Cyber Monday

Microsoft e Intel fanno shopping di Cyber Monday

Il chipmaker ha acquisito PasswordBox. Redmond, invece, Acompli. Passaggi obbligati per ampliare la portata della propria strategia aziendale
Il chipmaker ha acquisito PasswordBox. Redmond, invece, Acompli. Passaggi obbligati per ampliare la portata della propria strategia aziendale

Nei giorni in cui gli Stati Uniti sono bloccati a festeggiare il Ringraziamento e gli acquisti impazzano intorno al Black Friday e al Cyber Monday, Intel e Microsoft hanno aperto il portafoglio per annettare due startup che si stanno distinguendo nei loro rispettivi ambiti.

Il chipmaker, infatti, ha annunciato l’ acquisto di PasswordBox, azienda con base a Montreal che offre un servizio multi-piattaforma per la gestione delle identità digitali e che promette di diminuire i problemi causati agli utenti dall’utilizzo di password diverse (e spesso molto complesse) per garantire sufficienti livelli di sicurezza.

PasswordBox – il cui costo di acquisto è rimasto riservato – entrerà a far parte dell’offerta dell’ Intel Security Group . Come spiega il suo responsabile Chris Young “Password Box già permette a milioni di clienti di godere di una procedura semplificata per il login” che accomuna la password per diversi servizi, semplifica il processo di accesso (one-click o one-tap) e garantisce al contempo un elevato livello di sicurezza.

Microsoft ha invece deciso di regalarsi Acompli, fornitore di diverse app per iOS ed Android per la gestione di email .

L’acquisto – i cui termini rimangono riservati ma che dovrebbe essere costato qualcosa attorno ai 200milioni di dollari e che prevede il passaggio del suo staff a Microsoft – persegue la strategia di Redmond di estendere la disponibilità dei propri servizi e applicazioni sul maggior numero possibile di piattaforme. Che abbiano a bordo finestre o meno.

Acompli è un client mobile evoluto, che implementa una gestione innovativa della posta simile a quella che anche Google sta sperimentando con InBox su Gmail (ma qualcosa di simile fa pure IBM, e molti altri si muovo in questo settore). Si tratta di un passo obbligato per smaltire la mole sempre crescente di posta elettronica che transita nelle caselle, e che potrebbe garantire a Microsoft di combattere ad armi pari per ritagliare ad Outlook e ai suoi altri prodotti e servizi un posto al sole sulle piattaforme mobile che vanno per la maggiore.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il 2 dic 2014
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