Microsoft Office sotto assedio?

Microsoft Office sotto assedio?

IBM lancia Lotus Symphony, suite basata su formati aperti, appetibile anche per le utenze business; Google amplia l'offerta delle sue Apps con il clone semplice e collaborativo di Power Point
IBM lancia Lotus Symphony, suite basata su formati aperti, appetibile anche per le utenze business; Google amplia l'offerta delle sue Apps con il clone semplice e collaborativo di Power Point

Microsoft Office è l’indiscusso protagonista della scena, con cinquecento milioni di copie installate, ma è in corso una strategia di accerchiamento che potrebbe smuovere un mercato che ha riservato in questi ultimi anni solo alcune rare sorprese. IBM, con Lotus Symphony , sta tentando la sorte laddove in passato ha avuto scarsa fortuna, mentre Google incalza: il clone online di Power Point ha fatto la sua comparsa sul mercato.

Sarà completamente gratuita e improntata alla collaborazione la suite di prodotti IBM: elaboratore di testi, fogli di calcolo, presentazioni andranno a comporre Lotus Symphony, già disponibile in versione beta per Microsoft Windows e sistemi operativi Linux based, mentre la versione per Apple è ancora in corso di sviluppo. Il nome assegnato al pacchetto IBM è un omaggio ad un software di vecchia data , ma il concetto al quale si ispira è decisamente attuale: condivisione , riuso di documenti e cooperazione, resi possibili da interoperabilità e flessibilità nei formati .

Uno shot da Lotus Symphony Documents Lotus Symphony si presenta infatti come un pacchetto di prodotti capaci di assolvere a tutti compiti che il corrispettivo Microsoft Office si propone di eseguire a pagamento e con formati proprietari. Il prodotto IBM, basato su OpenOffice, che con BigBlue ha recentemente stipulato un’ alleanza , supporta indistintamente numerosi formati: è possibile importare ed elaborare documenti Microsoft Office, anche se la conversione è ancora da affinare, esportare documenti in PDF, mentre il formato principe sarà Open Document ( ODF ). Una scelta di cui IBM si fa vanto, sottolineando come ODF consenta alle aziende di creare documenti longevi , non sottoposti all’obsolescenza dettata dalle leggi di mercato, e come ODF ” non leghi l’utente in formati proprietari, contratti di licenza o obblighi all’upgrade “.

I clienti business di IBM, dichiara l’analista IDC Melissa Webster sulle pagine del New York Times , potrebbero transitare da Microsoft Office ai suoi prodotti aperti e gratuiti, memori di esperienze positive e rassicurati dalla solidità del marchio .

In realtà anche Microsoft, sottoposta alle pressioni di governi e grandi aziende, sta tentando di battere una strada di maggiore apertura spingendo sul controverso formato documentale Open XML . Ma in questi giorni il core business di Microsoft, prima che da IBM, è insidiato apparentemente da Google, con il software as a service delle sue Apps , che presto potrebbero travasarsi anche offline .

Una minaccia concreta al punto da spingere Microsoft a considerare variazioni sul tema del tradizionale “software in scatola”, per fronteggiare il ventaglio sempre più nutrito delle offerte di BigG.

Uno screenshot della nuova Google App Ultimo arrivato ad infoltire il pacchetto di applicativi Google (da ieri Google Docs, in luogo di Google Docs and Spreadsheets), è il clone online di Power Point, annuncia il blog ufficiale di BigG. Il prodotto, sul quale si spettegola da mesi, descritto nei dettagli da Google Operating System , punta su collaborazione e semplicità.

Il nuovo arrivato di Google basterà per completare l’offerta capace di mettere sotto scacco il primato di Microsoft Office? L’espertone Philipp Lenssen individua per Google e per Microsoft due tipi di utenze con esigenze e abitudini diverse, mentre TechCrunch prospetta uno stimolante scenario competitivo nel momento in cui i prodotti Google inizieranno a fare presa sull’utenza business. Ammesso che IBM, con il suo Lotus Symphony, non rubi loro la scena.

Gaia Bottà

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Pubblicato il 19 set 2007
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