Mister Cheli, un po' di rispetto

Mister Cheli, un po' di rispetto

di Luddist - Il capo dell'Autorità TLC ha ragione su tutto ciò di cui parla: le tariffe scendono, c'è più competizione, l'ADSL si espande. Ma ha torto su tutto quello che evita di dire, con chirurgica maestria
di Luddist - Il capo dell'Autorità TLC ha ragione su tutto ciò di cui parla: le tariffe scendono, c'è più competizione, l'ADSL si espande. Ma ha torto su tutto quello che evita di dire, con chirurgica maestria


Roma – Ho ascoltato con molto interesse le parole pronunciate nei giorni scorsi da Enzo Cheli che ormai tutti gli utenti internet italiani conoscono in quanto è il massimo dirigente dell’Autorità di garanzia sul mercato delle telecomunicazioni.

Voglio scrivere per esteso questa dicitura, “Autorità di garanzia” , perché sia chiaro non solo il suo nome ma anche il suo scopo e il suo senso. Cheli infatti ha dichiarato con una certa enfasi che in questi anni la sua Authority ha contribuito ad alcuni importanti successi del mercato delle telecomunicazioni.

Tutto quello che ha detto, secondo il mio modesto parere, è giustissimo . Come negare che, dalla situazione di monopolio telefonico pre-1998, oggi si sia giunti ad un mercato almeno un po’ più aperto? Come negare che tutto questo abbia portato ad un ridimensionamento delle tariffe? Basti pensare alle offerte di Telecom Italia e dei suoi clienti-competitor, aziende capaci di chiedere un piccolo canone mensile in cambio di chiamate urbane e/o interurbane praticamente senza limiti, magari con una connessione internet scontata.

L’unico punto che credo vada vagliato con un occhio critico, rimanendo sulle cose che Cheli ha detto, riguarda il mezzo milione di ex-abbonati di Telecom Italia che, sfruttando le normative sull’ ultimo miglio , hanno affidato il proprio doppino e destino di utenti telefonici ad un operatore alternativo. Non solo mi sembra davvero troppo poco mezzo milione di persone a fronte delle decine di milioni di utenti ancora abbonati Telecom. Ma, soprattutto, quel mezzo milione è privo di garanzie: una volta passato ad un operatore non-Telecom, infatti, l’utente italiano non può utilizzare servizi telefonici diversi da quelli del carrier a cui ha dato fiducia. Il tutto in un regime in cui tornare sui propri passi, cioè tornare a Telecom o cambiare operatore, si rivela un calvario infinito.

Ciò su cui invece mi permetto di polemizzare con Cheli , che non se la prenderà se qualche piccola critica incrina il fronte unico degli applausi apparsi sui media, è su quello che il presidente dell’Agcom non ha detto . Cheli infatti non ha minimamente affrontato la questione che si sta rivelando il problema più importante per gli abbonati italiani, quelli di telefonia, certo, ma anche quelli della connettività e dell’ADSL. Proprio quello che in questi giorni “raddoppia”.

Sto parlando della qualità dei servizi e, ancora di più, della qualità dell’assistenza, delle procedure burocratiche, delle prepotenze del mercato che riducono all’impotenza utenti posti in una infinita attesa di linee telefoniche e linee ADSL.

Al di là dell’irrisolto problema della copertura del broad band e delle tecnologie xDSL, ciò che stupisce un osservatore disincantato è il fatto che, in un settore così importante come l’ADSL, si consenta che un operatore dominante lanci iniziative commerciali prima di tutti gli altri operatori, che quello stesso operatore sia anche il fornitore dei propri concorrenti, che quell’operatore e tutti gli altri non siano sempre e con precisione richiamati all’ordine quando non garantiscono livelli accettabili di qualità, che vi sia un numero enorme di aspiranti utenti di telefonia e connettività che per mesi attende allacci promessi e mai portati a termine, che il rapporto dell’utenza con i carrier salvo rare eccezioni sia mediato da anonimi operatori telefonici che non offrono alcun genere di garanzia, che la rete commerciale del maggiore operatore sia affidata a ditte esterne che lavorano su commissione, spesso e volentieri attivando servizi non richiesti.

Ecco, mi sarebbe piaciuto che Cheli, uomo di grande cultura e spessore, avesse dimostrato a tutti gli utenti, o aspiranti tali che si trovano con le ruote a terra, un doveroso rispetto, anche soltanto citando i loro guai, facendo capire che una parte del suo interesse va anche in quella direzione. Avrebbe significato qualcosa, anche per chi ha smesso di illudersi che quei problemi vengano mai risolti.

Luddist

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Pubblicato il 12 mar 2004
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