MIT: il corpo umano è una batteria

MIT: il corpo umano è una batteria

Un prototipo di batteria in grado di funzionare con lo stesso nutriente da cui le cellule degli esseri viventi traggono energia. Il prossimo passo è impiantarlo in animali vivi
Un prototipo di batteria in grado di funzionare con lo stesso nutriente da cui le cellule degli esseri viventi traggono energia. Il prossimo passo è impiantarlo in animali vivi

Il corpo umano è una batteria, o almeno lo è il glucosio da cui le sue cellule estraggono il nutriente (ATP) necessario al loro funzionamento. A creare il prototipo di batteria al glucosio sono stati i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology , i quali pianificano di testarne il funzionamento sugli esseri viventi.

La nuova bio-batteria dell’MIT è costituita da un wafer di silicio a cui è stato intrecciato un catalizzatore di platino: il catalizzatore ha il compito di “estrarre” gli elettroni dalle molecole di glucosio così da impiegarli come energia per impianti cibernetici a basso voltaggio.

Al momento il prototipo di bio-batteria è in grado di generare centinaia di microwatt di energia, guarda caso la quantità sufficiente a far funzionare impianti neurali a basso voltaggio. E proprio la possibilità di innestare interfacce cervello-macchina o protesi cerebrali senza la necessità di problematici accumulatori energetici tradizionali (li-ion o altro) è la possibilità che solletica di più la fantasia dei creatori della batteria.

Un neuro-impianto dotato di batteria al glucosio potrebbe trarre l’energia necessaria al suo funzionamento dal fluido cerebrospinale che “tiene a bagno” il cervello all’interno del cranio, ipotizzano i ricercatori statunitensi, e nel caso il rischio di reazione immunitaria sarebbe minimo.

Il passaggio dalla fase prototipale a quella di produzione è a ogni modo distante nel tempo, e nel mentre gli scienziati del MIT si preparano al prossimo passo della ricerca: la sperimentazione del funzionamento della batteria al glucosio in esseri viventi (animali).

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
21 giu 2012
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