Morro, l'antivirus Microsoft sarà gratis per tutti

Morro, l'antivirus Microsoft sarà gratis per tutti

E ora il big di Redmond si prepara a rendere disponibile un nuovo tool di sicurezza, che secondo qualcuno porrà problemi ai produttori di antivirus commerciali pensati per la piattaforma Windows
E ora il big di Redmond si prepara a rendere disponibile un nuovo tool di sicurezza, che secondo qualcuno porrà problemi ai produttori di antivirus commerciali pensati per la piattaforma Windows

Brividi freddi per le case produttrici di antivirus a pagamento: Microsoft ha annunciato una nuova rotta nella distribuzione dei suoi tool di sicurezza. OneCare, l’antivirus/antimalware attualmente rilasciato previo pagamento di regolare sottoscrizione, andrà in pensione, sostituito da un nuovo software attualmente noto con il nome in codice “Morro”.

Morro sarà disponibile a partire dalla seconda metà del 2009, praticamente in contemporanea con Windows 7 e avrà l’ingrato compito di difendere il PC dell’utente (con sistemi Windows XP, Vista e, appunto,”seven”) da virus, spyware, adware, rootkit, trojan e tutto quanto fa schifezzaware . All’uscita di Morro, OneCare cesserà di esistere, e Microsoft dice di essere pronta a restituire il denaro a quei consumatori che si sentissero defraudati inutilmente avendo sottoscritto di recente un abbonamento con l’attuale antivirus made-in-Redmond.

Dietro la decisione di cambiare radicalmente strada, passando da una sottoscrizione a pagamento al modello free che sino a ora soltanto pochi produttori, come la rinomata casa tedesca Avira GmbH , avevano avuto il coraggio di percorrere, ci sarebbe secondo le stesse parole della corporation la volontà di diffondere una buona pratica di sicurezza tra l’utenza base , quella che “non è preoccupata riguardo il malware” e che non installa un antivirus nel 50% dei casi. Almeno nei mercati sviluppati, dice Microsoft, perché in quelli emergenti va anche peggio.

È interessante sottolineare come il cambio di rotta appaia definitivo: Amy Barzdukas, senior director per il management di prodotto di Microsoft sostiene in un’intervista che al di là della protezione anti-malware basilare di Morro (l’exec usa specificatamente la parola “core”) chi vorrà di più potrà affidarsi alle “eccellenti alternative prodotte dalle case di terze parti”.

Memore forse delle furenti polemiche scatenate da PatchGuard , la blindatura totale del kernel di Windows Vista a 64 bit che taglia fuori anche i software di sicurezza esterni, Microsoft ha deciso di volare basso alzando nel contempo il livello di protezione offerto sui sistemi operativi Windows presenti e futuri.

Riguardo le reazioni scatenate dalla decisione di Redmond, una prima tornata di dichiarazioni le raccoglie CNET : a nome della storica McAfee Joris Evers evidenzia come OneCare abbia fallito la sua scalata al mercato dei software di protezione , raggiungendo solo il 2% di share e costringendo praticamente Microsoft ad “abbandonare” e darsi alla distribuzione di freeware.

Di parere diverso è invece Sophos , che per bocca del senior technology consultant Graham Cluley sostiene che “questo annuncio potrebbe procurare qualche notte insonne ai capi di McAfee e Symantec, che sono sempre andati bene nel mercato degli antivirus consumer, e che con i tempi duri che attendono la finanza non saranno piacevolmente colpiti dal trovarsi davanti la possibilità di una ulteriore evaporazione” delle quote di mercato. Specializzandosi esclusivamente sul mercato enterprise, Sophos non ha problemi né con OneCare né con il futuro e misterioso “Morro”.

La discussione, ovviamente, è appena cominciata e le polemiche da parte dei produttori di terze parti non mancheranno, preconizza qualcuno . Su Slashdot si chiacchiera delle presunte buone qualità di protezione che attualmente contraddistinguerebbero OneCare, ma se il tool finisce regolarmente in coda nelle comparative antivirali di AV-Comparatives probabilmente si tratta di millantato credito e Morro dovrà provare di essere in grado di tenere testa ai tanti , sovente ottimi antivirus gratuiti già disponibili sul mercato proprio grazie a quei produttori di terze parti citati da Barzdukas.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 20 nov 2008
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