Mozilla, Brendan Eich non è più CEO

Mozilla, Brendan Eich non è più CEO

Pomo della discordia il supporto di Eich ad un comitato contrario ai matrimoni omosessuali. Il tecnico, con la Foundation fin dall'inizio, lascia tutti i suoi incarichi
Pomo della discordia il supporto di Eich ad un comitato contrario ai matrimoni omosessuali. Il tecnico, con la Foundation fin dall'inizio, lascia tutti i suoi incarichi

Brendan Eich ha presentato le sue dimissioni da vertice della Fondazione Mozilla , annunciando l’abbandono della board e del suo impegno complessivo per le attività in favore di Firefox e Firefox OS: fatale, per lui, l’appoggio al movimento contrario ai matrimoni gay. Eich ha annunciato che si prenderà una pausa, dedicherà del tempo a viaggiare con la sua famiglia: deciderà solo tra qualche mese cosa fare in futuro.

Creatore di Javascript, co-fondatore e già CTO della Foundation, Brendan Eich era stato nominato CEO appena la settimana scorsa , scelto dopo quasi un anno dall’uscita di scena dell’ex CEO Gary Kovacs: dopo la lunga attesa, tuttavia, è subito incappato in feroci critiche per le donazioni personali da lui effettuate nel 2008 a favore di un comitato referendario contrario alle unioni omosessuali in California . Nonostante Mozilla abbia cercato di spegnere la polemica ribadendo di non aver affatto cambiato le sue opinioni e la sua intenzione di operare sempre con lo scopo di “rendere il Web più aperto per un’umanità più forte, tollerante e giusta”, un gran numero di netizen, operatori del settore ed alcuni dipendenti di Mozilla aveva chiesto le dimissioni del CEO.

Culmine della vicenda la pagina personalizzata creata dal sito OkCupid per accogliere gli utenti che navigavano con Firefox e che invitava gli utenti a non utilizzare il software di Mozilla per accedere alle sue pagine: ottenute le dimissioni di Eich, OkCupid ha rimosso la pagina.

Nel comunicare l’addio al suo brevissimo CEO, Mozilla si è rammaricata di non esser stata coerente con se stessa, ma ha altresì ribadito di avere una cultura basata sulla diversità e sull’inclusione, accogliendo con favore i contributi di chiunque, indipendentemente dall’età, la cultura, l’etnia, il genere o l’orientamento sessuale, la lingua, la razza o l’opinione religiosa e di credere sia nell’uguaglianza che nella libertà di espressione : coloro che non sono entusiasti delle dimissioni di Eich, d’altronde, contestano proprio questo difficile equilibrio che deve cercare la Fondazione. Equilibrio che in questo caso è costata la partecipazione al progetto di un rispettato e preparato tecnico, che ha contribuito per 15 anni alla crescita di Mozilla.

In fondo, il CEO uscente è stato discriminato per un opinione personale (discriminante) che oltretutto poco ha a che fare con il lavoro che doveva svolgere: come aveva già detto al Guardian prima di dimettersi, “non voglio parlare delle mie convinzioni personali perché le ho tenute fuori da Mozilla in tutti questi ultimi 15 anni in cui vi ho lavorato”. Tuttavia la posizione sulle unioni gay di Eich appare minoritaria nell’opinione pubblica, almeno quella che si è espressa sonoramente sulla faccenda: la battaglia sui diritti civili degli omosessuali nella cultura anglosassone viene equiparata a quella per l’emancipazione delle donne, pertanto la sua mancata trasparenza sulla questione è costata a Eich la poltrona di CEO.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
4 apr 2014
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