Mozilla, l'estate di Firefox OS

Mozilla, l'estate di Firefox OS

Il CEO della corporation statunitense conferma i piani di lancio dell'OS mobile basato su web per il mese di giugno. E promette: stimoleremo il mercato, abbatteremo i monopoli
Il CEO della corporation statunitense conferma i piani di lancio dell'OS mobile basato su web per il mese di giugno. E promette: stimoleremo il mercato, abbatteremo i monopoli

Firefox OS è quasi pronto ad approdare sul mercato, e il ( futuro-ex ) CEO di Mozilla Corporation comunica la lista dei primi paesi destinatari del nuovo sistema operativo mobile tutto web, HTML5 e “openness” al lordo delle esigenze specifiche dei carrier telefonici.

Stando a quanto comunica Gary Kovacs, i cinque paesi ad assorbire la prima ondata di terminali Firefox OS saranno Venezuela, Polonia, Brasile e Spagna: si tratta prevalentemente di paesi emergenti o dalle economie deboli, una scelta che ben si associa alla fascia di prezzo (bassa o medio-bassa) che dovrebbe essere coperta dall’OS.

Dopo il debutto di giugno, dice ancora Mozilla, Firefox OS si espanderà in Colombia, Ungheria, Messico, Serbia, Montenegro. Kovacs descrive l’OS destinato al debutto come una prima versione (“1.0”) a cui dovranno necessariamente seguire revisioni successive, più ricche e maggiormente rifinite.

L’obiettivo di Mozilla è infatti prima di tutto quello di stimolare il mercato mobile nella stessa misura in cui Firefox ha stimolato il mercato dei browser su PC, rubando almeno una parte del notevole potere tecnologico e commerciale raggiunto dai due “app store” al momento più popolari vale a quelli per iOS e Android.

Kovacs ribadisce ancora una volta le potenzialità del web come piattaforma mobile per l’utilizzo di app e la fruizione di contenuti, un web che in questi anni è migliorato notevolmente grazie a nuove tecnologie, browser e GPU più veloci, compilatori JavaScript più efficienti.

E per quanto riguarda la potenziale presenza di “bloatware” sui terminali equipaggiati con Firefox OS, il CEO di Mozilla dice che il sistema sarà open source al 100 per cento e non si potrà quindi ingabbiare in alcun modo. La garanzia che i carrier non installino software-spazzatura sui terminali, però, non la può dare nessuno.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 16 apr 2013
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