MySpace e il minimalismo della privacy

MySpace e il minimalismo della privacy

Solo gli amici potranno sbirciare nel profilo, a meno che non si desideri più visibilità. Mentre Facebook tenterà di giocarsela sui numeri, contro altri due tool che mettono a nudo i suoi vuoti di riservatezza
Solo gli amici potranno sbirciare nel profilo, a meno che non si desideri più visibilità. Mentre Facebook tenterà di giocarsela sui numeri, contro altri due tool che mettono a nudo i suoi vuoti di riservatezza

Erano in cantiere già da qualche mese, ma sono state ufficializzate soltanto di recente. Dal momento che proprio “le ultime settimane si sono rivelate dense di polemiche circa la privacy degli utenti iscritti ai social network”. Così Mike Jones, nuovo co-presidente di MySpace, che in un post apparso online ha annunciato un imminente nuovo giro di privacy anche per la piattaforma social di Beverly Hills.

Ma non si tratterebbe di un’esplicita mossa strategica per approfittare delle copiose critiche piovute da ogni dove addosso a Facebook. Nonostante Jones abbia chiaramente parlato di polemiche e in generale di una situazione critica scatenatasi nel reame social . Appare dunque piuttosto evidente che l’uso del comparativo simpler , più semplice, non sia poi così lontano dal risultare una pietra di paragone con le nuove impostazioni del sito in blu .

Nel dettaglio , MySpace ha annunciato che la maggior parte delle impostazioni relative alla tutela della privacy dei suoi utenti sarà indirizzata verso un friends only di default . Solo gli amici potranno quindi visualizzare un profilo personale. E non è tutto. Stando sempre al post apparso sul blog ufficiale, nuove opzioni permetteranno agli utenti di scegliere tra tre strade: una pubblica, una solo amici, una pubblica ma solo per maggiorenni .

“Vogliamo che i nostri utenti sappiano che stiamo per lanciare delle impostazioni semplificate per tutelare la loro privacy – ha scritto Jones – Un approccio più semplice ed intuitivo per fornire agli utenti un maggiore controllo sulle proprie informazioni. Qualora vorranno modificare l’impostazione di default solo amici , basterà un semplice click”.

Difficile pensare che non ci sia un implicito riferimento alle cronache recenti, che hanno dipinto le privacy policy di Facebook come un intricato labirinto di opzioni, scelte e click . E che hanno poi raccontato come le stesse policy del sito in blu siano complessivamente più corpose della stessa Costituzione degli Stati Uniti.

Una vera e propria tempesta di fuoco sul sito di Mark Zuckerberg, che pare in procinto di annunciare un nuovo traguardo, nel tentativo di bilanciare la sempre più avversa pubblicità. Almeno stando alle speculazioni, che vorrebbero che Facebook stia per raggiungere la clamorosa cifra di 500 milioni di utenti iscritti .

Ma le iniziative contro il sito in blu hanno iniziato a fiorire, a partire dalle richieste di trasparenza da parte del Senato a stelle e strisce fino ad arrivare al boicottaggio annunciato verso social network più open e attenti alla riservatezza. È però recente il lancio di altri due tool volti ad allertare tutti gli utenti del sito di Zuckerberg.

Il primo si chiama Openbook ed è un particolare spazio web dove è possibile effettuare delle ricerche fra i profili. Tra i risultati, una serie di utenti Facebook e i relativi, imbarazzanti post, di pubblico dominio proprio a causa delle attuali impostazioni sulla privacy del sito.

Il secondo si chiama invece ReclaimPrivacy.org : permette di effettuare una sorta di scansione della situazione generale di un singolo profilo Facebook, rivelando all’utente i vari livelli di protezione , sia delle sue informazioni che di quelle condivise dai suoi amici social.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
19 mag 2010
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