Nanotech, la condanna del superesperto

Nanotech, la condanna del superesperto

Anthony Seaton, tra i maggiori esperti di scienze ambientali, lancia l'allarme: i nanocosi stanno per invadere il mercato ed i loro effetti sugli organismi umani sono ancora sconosciuti e potenzialmente dannosi
Anthony Seaton, tra i maggiori esperti di scienze ambientali, lancia l'allarme: i nanocosi stanno per invadere il mercato ed i loro effetti sugli organismi umani sono ancora sconosciuti e potenzialmente dannosi

Edimburgo – Prodotti nanotecnologici : i più affascinanti, promettenti e sconosciuti stranieri che visiteranno le case di milioni di consumatori a partire dai prossimi anni. Tutti ne parlano, tutti ne hanno sentito parlare: ma quali sono gli effetti sul corpo umano provocati da particelle di dimensioni impercettibilmente minuscole, pari ad un millesimo del diametro di un capello? È la domanda che assilla anche il Prof. Anthony Seaton, tra i più grandi esperti di scienze ambientali e docente presso l’Università di Edimburgo.

“Non abbiamo ancora niente di certo in mano”, ha riferito Seaton in un’intervento sulla stampa locale scozzese, “e non sappiamo assolutamente niente sull’entità dell’impatto umano ed ambientale della dispersione di nanoparticelle”. Questo tipo di nanocomponenti , destinati ad essere utilizzati entro pochi anni in moltissimi processi industriali, possono avere conseguenze sconosciute sul sistema immunitario e sull’apparato cardiorespiratorio.

Negli Stati Uniti sono già iniziati alcuni test tossicologici condotti da vari enti per scoprire gli effetti dell’esposizione a prodotti contenenti nanocosi : al giorno d’oggi, i prodotti in commercio che contengono nanoparticelle sono oltre 200. In Europa, con grande rammarico di Seaton e dei consumatori, la ricerca nanotecnologica continua ad arrancare , malgrado i finanziamenti comunitari ed alcuni interessanti iniziative promosse dai singoli paesi dell’Unione Europea, Italia compresa.

Lo scenario d’attesa nei confronti delle nanotecnologie ricorda l’avvento dell’asbesto, conosciuto comunemente come amianto. Anche l’asbesto, infatti, è una nanoparticella. Altamente cancerogeno, l’asbesto venne introdotto sul mercato a partire dagli anni settanta. Ciecamente spacciato come “sicuro” da numerosi speculatori poco accorti, l’asbesto ha successivamente avvelenato centinaia di migliaia d’esseri umani ed animali.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
5 mag 2006
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