Nexus S se la fa con Android 2.3

Nexus S se la fa con Android 2.3

Importanti novità in vista per il business mobile di Google. In mostra la nuova release di Android e il nuovo smartphone della (sin qui non irresistibile) linea Nexus
Importanti novità in vista per il business mobile di Google. In mostra la nuova release di Android e il nuovo smartphone della (sin qui non irresistibile) linea Nexus

L’annuncio lungamente atteso è finalmente arrivato: Google ha tolto i veli alle nuove punte di diamante del suo business mobile , una “combo” composta dalla nuova versione di Android e dal secondo smartphone della serie Nexus. Il sistema operativo androide è oramai un business che genera profitti anche da solo, confermano dal Googleplex , mentre la corporation pensa alla sua espansione con nuove partnership e strategie commerciali rinnovate.

“Più di 200mila dispositivi basati su Android vengono attivati ogni giorno”, sostiene Google sul blog ufficiale, sorpassando in tal senso le più rosee aspettative dell’azienda. Per la nuova fase dell’avventura androide Mountain View punta sull’interfaccia rinnovata e le caratteristiche avanzate di “Gingerbread”, nome in codice di Android 2.3, e sull’esperienza “Pure Google” dello smartphone Nexus S .

Nel primo caso si tratta di un upgrade ampiamente preannunciato dell’OS mobile che ha travolto il mercato in questi ultimi mesi: Android 2.3 integra una nuova UI, vanta prestazioni velocistiche migliorate, il supporto a schermi di maggiori dimensioni (magari in vista di tablet androidi) e a una videocamera sul frontale oltre che sul retro del dispositivo.

Ma le nuove caratteristiche che permetteranno ad Android di migliorare la tradizionale esperienza Google nel mercato mobile sono rivolte soprattutto agli sviluppatori : Gingerbread è in grado di gestire le comunicazioni NFC per un’integrazione più stretta tra lo smartphone e i tag RFID del mondo esterno, il protocollo SIP (Session Interface Protocol) per il VoIP, nuovi sensori (giroscopio, accelerazione lineare, gravità, barometro) e i più recenti codec multimediali (VP8 e WebM in primis).

Google prevede che tutte queste innovazioni forniranno agli sviluppatori nuovi strumenti per la creazione di applicativi – ludici o di utilità – all’avanguardia, e per meglio mettere in mostra quello che Gingerbread è in grado di fare Mountain View ha deciso di integrarlo su uno smartphone – il Nexus S – dotato di caratteristiche hardware non indifferenti .

Nexus S, attualmente l’unico smartphone equipaggiato con Android 2.3 in attesa della distribuzione open source del nuovo OS, ha un potente cuore SoC (system-on-a-chip) a 1 GHz, quell’ Hummingbird realizzato da Samsung nel 2009 su design ARM e parente stretto della CPU A4 usata da Apple per il suo iPhone quarta versione.

Per il suo nuovo smartphone “brandizzato”, Google ha scelto di cambiare radicalmente strategia commerciale e partner produttivo : Nexus S è realizzato da Samsung e non più da HTC, mentre l’acquisto potrà essere effettuato nelle catene commerciali statunitensi contro la vendita esclusivamente online del primo modello.

Oltre alla CPU Hummingbird a 1 GHz, le caratteristiche del Nexus S includono un display Super AMOLED a 4″, 16 gigabyte di memoria Flash integrata, videocamera da 5 megapixel su entrambe i lati del dispositivo. Per quanto riguarda la disponibilità, lo smartphone Google verrà commercializzato nei prossimi giorni negli USA e nel Regno Unito sia in versione “unlocked” (con prezzo minimo da 529 dollari) che con contratto (199 dollari).

La combo Gingerbread più Nexus S rappresenta il risultato degli sforzi compiuti da Google per far evolvere della sua piattaforma mobile, una piattaforma che il management di Mountain View ha definito come “redditizia” già nelle condizioni attuali . Andy Rubin, vicepresidente Google responsabile della divisione mobile, ha infatti confermato il passaggio in positivo di Android – che Rubin stesso ha venduto a Mountain View cinque anni fa – grazie all’enorme flusso di ricavi provenienti dall’advertising veicolato dal search.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
7 dic 2010
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