Non scaricate: l'imperativo domina i desktop

Non scaricate: l'imperativo domina i desktop

Accade all'Università di Los Angeles, dove i PC ora irradiano messaggi espliciti: scaricare file di ogni genere senza autorizzazione è vietato e si rischiano provvedimenti disciplinari
Accade all'Università di Los Angeles, dove i PC ora irradiano messaggi espliciti: scaricare file di ogni genere senza autorizzazione è vietato e si rischiano provvedimenti disciplinari

L’invio massivo di denunce della RIAA alle università americane per i download illegali degli studenti ha spinto UCLA , università di Los Angeles, a rendere chiara a tutti in modo nuovo la policy che l’ateneo ha deciso di adottare: vietato il download di materiale protetto dal copyright. Il divieto, notano i blogger che segnalano la cosa, si estende a qualunque genere di clip audio, video o software di sorta, indipendentemente dalla sua illegalità o meno .

Il messaggio, stampato come monito sul desktop di diverse centinaia di PC presenti nei locali dell’università, recita testualmente: “Non scaricate musica, film e software protetti dal copyright. La maggior parte del materiale è protetto dal copyright. Il procurarsi o il mettere a disposizione tale materiale in violazione della legge statunitense sul copyright può causare un’azione disciplinare da parte dell’università e può essere passibile di sanzioni civili e penali, incluse la galera e multe pecuniarie”.

Come nota Cory Doctorow su Boing Boing questo è un messaggio di pericolo che appare sin troppo allarmante per una istituzione educativa: “Perché preoccuparsi di insegnare agli studenti della UCLA le problematiche del copyright quando basta semplicemente spaventarli. La galera e niente di meno!” osserva pungente Doctorow.

Analizza poi parola per parola il messaggio, il weblog che per primo lo ha segnalato in rete: “Apparentemente – osserva Matt Baker – scaricare materiale protetto da copyright è un peccato in ogni circostanza. Verrai punito soltanto se il download è illegale, ma non devi scaricare materiale protetto comunque”.

Un imperativo definito “insano”, impossibile da seguire e che considera come illegali cosucce come il fair use, le videolezioni visionate sul web, copie del software scientifico MATlab scaricate dal web ma regolarmente licenziate e via di questo passo.

Il messaggio “deve davvero significare che non siamo autorizzati a scaricare materiale protetto dal copyright in alcun modo” nemmeno avendone tutti i necessari diritti, scrive il blogger. Che conclude: “Fortunatamente, la policy si riferisce solo a musica, film e software , altrimenti ci si dovrebbe limitare ad andare sulla Wikipedia e su pochi altri siti regolati da licenza Creative Commons”.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
5 giu 2007
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