NSA, lo spionaggio USA è sempre in salute

NSA, lo spionaggio USA è sempre in salute

A quanto pare lo scandalo del Datagate non ha fatto molto per limitare l'attività di intercettazioni "a strascico" dell'agenzia statunitense, un'organizzazione sempre più attiva nella raccolta di "metadati" sulle comunicazioni degli utenti
A quanto pare lo scandalo del Datagate non ha fatto molto per limitare l'attività di intercettazioni "a strascico" dell'agenzia statunitense, un'organizzazione sempre più attiva nella raccolta di "metadati" sulle comunicazioni degli utenti

Le autorità USA responsabili del controllo delle attività di intelligence hanno rilasciato un nuovo rapporto, un documento da cui si evince che, qualora ce ne fosse stato il dubbio, per la National Security Agency (NSA) e le altre agenzie lo spionaggio non è mai stato più attivo di quanto lo sia attualmente . Si parla, ovviamente, solo di “metadati”, una categoria di informazioni che possono però dire quasi tutto di una comunicazione.

Il nuovo rapporto arriva dall’ Office of the Director of National Intelligence (ODNI) e si focalizza sulla “trasparenza statistica” delle attività di spionaggio delle agenzie di sicurezza nazionale (NSA in primis) nel corso del 2017, anno in cui le chiamate sotto il controllo dell’intelligence sono quasi triplicate.

L’anno scorso NSA ha infatti “attenzionato” più di 534 milioni di comunicazioni basate su oltre 31mila termini di ricerca, contro i 151 milioni di chiamate e i 22mila termini di ricerca del 2016; per ogni comunicazione sono stati archiviati dati quali numeri di origine e di destinazione, durata della chiamata e altro ancora. Non risultano invece “violati” (almeno sulla carta) il contenuto delle conversazioni, gli indirizzi fisici, le informazioni su GPS e cella di comunicazione della rete mobile.

In passato la NSA aveva comunicato l’ intenzione di farla finita con lo spionaggio a strascico, ma ora che l’attenzione sul Datagate è ai minimi storici si è forse deciso di procedere in tutt’altra direzione. Secondo l’ODNI non è possibile comunicare numeri precisi per le attività di intercettazione, e i 534 milioni di rapporto includerebbe molti dati “doppiati” difficili da raffinare come ad esempio le informazioni su una chiamata proveniente da due diversi provider.

Dal nuovo studio sulla trasparenza dell’ODNI arrivano poi ulteriori stime sull’attività dell’intelligence come l’incasso di quasi 1.500 ordini giudiziari secondo il FISA Act (per l’accesso ai dati digitali degli utenti in mano alle corporation di rete), oltre 12mila lettere di sicurezza nazionale (per l’accesso diretto alle comunicazioni gestite dagli utenti), 33 autorizzazioni per lo spionaggio su soggetti stranieri.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
9 mag 2018
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