Nudi online? Censura pubblica

Nudi online? Censura pubblica

Una faccenda che sembra d'altri tempi. I giudici della Florida ritengono oscene le foto di una coppia e chiedono danni e ammenda. Potevano anche scegliere di mandare i due in carcere per cinque anni. Pudore americano scatenato dalla Rete
Una faccenda che sembra d'altri tempi. I giudici della Florida ritengono oscene le foto di una coppia e chiedono danni e ammenda. Potevano anche scegliere di mandare i due in carcere per cinque anni. Pudore americano scatenato dalla Rete


Tampa (USA) – I giudici hanno deciso di far cadere la denuncia di oscenità contro una donna e suo marito, dopo la promessa da parte di questi di non lavorare in alcuna azienda legata all’erotismo o alla pornografia nella loro area di residenza.

La “colpa” dei due è quella di essere apparsi online, nudi e in pose erotiche, su un sito di un’azienda Internet che si trova dall’altra parte degli Stati Uniti e che ha pubblicato delle loro foto, acquistate dalla coppia.

Nel presentarsi davanti al giudice, il legale di Tammy e Herbert Robinson aveva messo in evidenza alla corte di Tampa, in Florida, che il loro era il primo caso relativo a Internet in cui l’accusa basava le proprie carte sulla violazione “del senso comune del pudore”. La coppia, pur di veder cadere le accuse che avrebbero potuto portare i due in galera per cinque anni con una multa di 5mila dollari, ha anche deciso di ritirare una denuncia contro l’ufficio dello Sceriffo di Tampa che, a loro parere, li aveva arrestati in violazione dei diritti costituzionali.

Un caso d’altri tempi, dunque, dovuto alle severe leggi della Florida in materia di pornografia, leggi che tendono ad essere interpretate ancora più rigidamente quando si parla di Internet. Il caso sarebbe nato dalla segnalazione fatta ad un dipendente dello Sceriffo da un ragazzino che avrebbe visto la donna nuda su un sito.

I due hanno spiegato di aver venduto le loro foto all’azienda dell’Arizona, quelle foto che l’accusa ha scaricato, stampato e portato davanti ai giudici che le hanno ritenute “oscene”. Tanto che l’accordo raggiunto per evitare il carcere costerà alla coppia 2mila dollari di spese processuali e, appunto, la promessa di non occuparsi per almeno quattro anni di “sexy business”. Intanto Tammy Robinson, che non vive da tempo laddove risiedeva quando il fatto fu commesso, fa sapere di aver continuato a posare nuda per pagare le parcelle del suo avvocato.

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Pubblicato il
8 feb 2001
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