OLPC, tappa intermedia per il 2011

OLPC, tappa intermedia per il 2011

Annunciata la collaborazione con il chipmaker Marvell, già sviluppatore del tablet Moby, studiato per scopi educativi
Annunciata la collaborazione con il chipmaker Marvell, già sviluppatore del tablet Moby, studiato per scopi educativi

Il prossimo traguardo di OLPC , il sogno di Nicholas Negroponte, sarà una tappa intermedia, a due anni rispetto all’ esordio previsto di XO-3, nel 2012.

Il nuovo computer a meno di 100 dollari della fondazione One Laptop Per Child potrebbe infatti essere ad una svolta con l’annuncio della partnership con il chip maker Marvell: insieme programmano di sviluppare un tablet per il periodo fra dicembre 2010 e gennaio 2011 . Costerà, si prevede, 75 dollari .

La base e l’ispirazione dovrebbe essere costituita dal tablet Moby, sviluppato per marzo da Marvell, che tuttavia, notano gli osservatori , manca di alcune delle caratteristiche su cui puntava Negroponte: non sarebbe waterproof , né sottile come promesso. La prestazioni del processore Marvell, inoltre sarebbero decisamente ridimensionate rispetto alle promesse.

Fra le caratteristiche positive di Moby, tuttavia, porte USB, camera integrata, 1080p full HD, supporto a Flash, Android, WinMo e Linux, connessione WiFi e schermo multi-touch.

Ribadita poi l’ intenzione da parte di Negroponte di avere un dispositivo che coniughi caratteristiche di laptop, iPad e Kindle : schermo adatto alla lettura sia all’esterno che in ambiente buio e componenti tutti di plastica per garantirne la resistenza. Si spera inoltre si tratti ancora di un dispositivo a bassissimo consumo di energia.

La versione che presumibilmente si vedrà all’inizio del 2011 dovrebbe dunque essere solo un antipasto rispetto a quella completa attesa sempre per il 2012 . Con lo scopo aggiuntivo di spingere aziende come Marvell ad aumentare il numero di tablet a basso costo in vendita per creare economie di scala e abbassare conseguentemente il costo dei componenti. E spingere magari anche Moby, sviluppato con scopi educativi.

Insomma, tappe intermedie e la promessa che il sogno finale non è stato abbandonato. E una risposta alle critiche rispetto agli obiettivi finora mancati: “Il mondo ha bisogno di persone non realistiche, altrimenti si avrebbero sempre le stesse vecchie cose”.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
28 mag 2010
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