OLPC: XO-3 deve essere economico ma indistruttibile

OLPC: XO-3 deve essere economico ma indistruttibile

Ritarda ma non molla, il tablet da 75 dollari destinato ai paesi in via di sviluppo. Ora si cerca un materiale più resistente per il touchscreen. Sarà vetro o plastica?
Ritarda ma non molla, il tablet da 75 dollari destinato ai paesi in via di sviluppo. Ora si cerca un materiale più resistente per il touchscreen. Sarà vetro o plastica?

Gestazione alquanto tribolata per il tablet XO-3. L’ambizioso progetto OLPC (One Laptop Per Child) avrebbe dovuto concretizzarsi entro la fine dell’anno corrente, ma un nuovo slittamento rimanderà il debutto di altri 45 giorni, fino al febbraio del 2011. Al momento, sembra che non esista neppure una forma definitiva per il prototipo da presentare ai vari governi, e che era stato promesso per il CES di gennaio 2011.

L’obbiettivo della fondazione non profit, alleata nell’impresa con il chipmaker Marvell, rimane comunque invariato: realizzare un nuovo computer portatile per educare i bambini meno fortunati, che non costi più di 75 dollari. L’economia di scala dovrebbe consentire il raggiungimento del traguardo.

In una intervista, il presidente di OLPC Nicholas Negroponte ha spiegato che, proprio perché si parla di un dispositivo destinato a mani poco attente, si cerca un materiale infrangibile con cui realizzare la superficie del touchscreen. La plastica, prevista inizialmente, è stata momentaneamente accantonata e ora si sta provando ad utilizzare un qualche tipo di vetro.

Le uniche caratteristiche tecniche sicure, trapelate fino a questo momento, parlano di sistema operativo Android e CPU da 1 GHz. Molto probabilmente, anche questo terzo modello di XO proporrà connessione WiFi e una “dinamo” per ricaricare la batteria manualmente. Tra gli accessori possibili si parla poi di modulo GPS e doppia fotocamera.

Roberto Pulito

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Pubblicato il
4 nov 2010
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