OneDrive, l'altra metà del cielo

OneDrive, l'altra metà del cielo

Microsoft cambia nome a SkyDrive cedendo alle richieste di Murdoch e della sua Sky. Con l'occasione prova anche a giocare la carta del rilancio per il suo cloud storage
Microsoft cambia nome a SkyDrive cedendo alle richieste di Murdoch e della sua Sky. Con l'occasione prova anche a giocare la carta del rilancio per il suo cloud storage

SkyDrive diventa OneDrive: dopo sei mesi di riflessione, Microsoft cambia il nome del suo servizio di cloud storage accusato da Sky di violazione del marchio .

L’emittente satellitare BSkyB aveva denunciato Microsoft per violazione di proprietà intellettuale : riteneva infatti che la parola “Sky” – per quanto facilmente collegabile alle nuvole di un servizio cloud – fosse ormai legata al suo marchio. Le due aziende avevano già raggiunto un accordo , rimasto confidenziale, in seguito alla decisione dell’Alta Corte di Londra che aveva riconosciuto le ragioni del tycoon Rupert Murdoch sull’utilizzo commerciale del marchio Sky .

La corte di Londra aveva dunque ordinato a Redmond di modificare il nome del servizio sul mercato britannico, pena il bando comunitario: a pesare nella decisione del giudice più il fatto che solo il 20 per cento degli utenti riconoscesse un legame tra il termine cloud (nuvole) e le piattaforme di archiviazione digitale, che il fatto che sky (cielo) sia una parola comune.

Comunque Microsoft ha deciso di raggiungere un accordo con Murdoch e preso tempo per scegliere il nuovo nome con cui farà ora il suo nuovo esordio il servizio: da “Sky” a “One”, parola che dovrebbe incarnare secondo le intenzioni di Redmond il concetto di “unico posto per conservare le proprie cose”. Sull’onda di questo (forzato) restyling, peraltro, BigM potrebbe scegliere anche di cambiare il nome delle sue Office Web Apps in un più diretto Office Online .

Novità per il settore, inoltre, potrebbero arrivare sul fronte prezzi: in concomitanza con il taglio dei prezzi scelto da Amazon sui suoi servizi di storage S3 ed EBS (rispettivamente fino al 22 e al 50 per cento sull’offerta standard), Microsoft ha annunciato di voler diminuire i prezzi fino al 20 per cento i prezzi dello storage Azure. È ora possibile che anche per l’archiviazione consumer possa profilarsi una rivisitazione dei listini.

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Pubblicato il
28 gen 2014
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