Galaflat? Rimane una rivoluzione

Galaflat? Rimane una rivoluzione

Giuste le critiche per un miglioramento del servizio ma onore al merito a chi vende pinne fucile ed occhiali agli ex navigatori invitandoli a tuffarsi nel mare del web fino in fondo
Giuste le critiche per un miglioramento del servizio ma onore al merito a chi vende pinne fucile ed occhiali agli ex navigatori invitandoli a tuffarsi nel mare del web fino in fondo


Ciciliano – Se ne sono lette e sentite molte sui servizi di Galactica nelle scorse settimane, anche sulle nostre pagine, ma mi piacerebbe fermare la riflessione su qualche concetto che potrebbe passare in secondo piano di fronte ai tangibili problemi che l’iniziativa di Galactica ha avuto.

La FlatRate, e chi la sta provando in queste settimane se ne sarà reso conto, è Internet. La FlatRate di Galactica inoltre è oggi l’unico modo per connettersi in tutta italia ad internet a prezzo fisso.

Va ricordato che l’Adsl non è disponibile, e mai lo sarà secondo me, in ampie zone del territorio nazionale così come non è disponibile su tutto il territorio americano (lo dico per i fanatici che credono che in America sia tutto liscio e giocondo, mentre hanno delle linee telefoniche più vecchie delle nostre).

Galactica è partita col piede sbagliato, io stesso ho personalmente aspettato una settimana per la prima connessione e sono ancora in attesa di scoprire come attivare gli altri account di posta, ma negarne la rivoluzione sarebbe disonesto.

In che senso scrivo che la flatrate è Internet? Perché alla luce della Flat ha senso tutto quello che si legge da anni sui sistemi operativi, sui programmi che lavorano in rete, sui problemi di sicurezza. Hanno senso le comunità virtuali, i servizi di messaging, le funzioni che dormivano in molti programmi che si attivano solo quando si è on line.

Internet non è un posto dove si naviga, né dove si entra come recitava un infelice spot Intel , ma è un posto dove il computer e l’utente che lo usa può stare. Stare dentro, immersi, nuotando dentro e non navigando sulla superficie se mi si passa il parallelismo.

Su un newsgroup dedicato leggo un energico e simpatico: “Si è vero che si trova occupato, ma una volta che sei dentro chi ti stacca più?” Questa è insomma la Flatrate e questo al momento significa solo una cosa: Galactica. 2300 lire al giorno e la possibilità di connettersi per quante ore si vuole.

La velocità non è il massimo, a volte, ma ci siamo già tutti dimenticati di quando un abbonamento ad un provider per l’accesso (solo per l’accesso! Più le telefonate) costava fino a 30, 40 mila lire al mese o nel caso dell’Isdn superava le 70mila lire la mese?

Qualcuno si divertiva mai a leggere il newsgroup dedicato ai disservizi dei provider per scoprire che da Mclink, passando per Flashnet e Tin, non ce n’era uno che si salvava o che riusciva a dare un servizio soddisfacente in tutta la penisola?

Io sì. Ed è per questo che oggi ritengo giuste le critiche per un miglioramento del servizio – d’altronde il contratto capestro di un anno è obsoleto e azzardato – ma al tempo stesso onore al merito a chi, bruciando ancora una volta gli altri sul tempo, vende pinne fucile ed occhiali agli ex navigatori invitandoli a tuffarsi nel mare del web fino in fondo.

Riguardo un’altra leggenda metropolitana che si legge spesso sulla rete in queste settimane, ovvero che dietro Galactica si nasconde Telecom per mandarla in avanscoperta con le nuove forme di connessione, sorrido. Anzi. Mi scompiscio. In avanscoperta a che pro? Serve uno stratagemma per scoprire che Adsl e Flatrate sono due servizi che se Telecom lanciasse alle tariffe che solo lei può permettersi sarebbero presi d’assalto? E lo farebbe con una azienda “paravento” che fa firmare contratti per un anno?

No, Telecom è troppo occupata ad esaminare le migliaia di email che spero le siano arrivate dopo la ripetuta domanda posta nello spot: “E tu come lo vuoi il futuro?”.

Io lo voglio piatto, se piatto significa Flat.

Luca Schiavoni

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Pubblicato il
12 mag 2000
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