Banner guardato, soldino guadagnato

Banner guardato, soldino guadagnato

Si può guadagnare navigando? Piccola escursione nella bannermania, il mondo di chi si fa pagare per navigare, leggere email, o ascoltare la radio. Caccia grossa?
Si può guadagnare navigando? Piccola escursione nella bannermania, il mondo di chi si fa pagare per navigare, leggere email, o ascoltare la radio. Caccia grossa?


Ciciliano – “Ho trovato un tesoro!!! Il guadagno del 2000!!! Non volevo crederci ma invece è veroooo !!!”

Lo spamming con i punti esclamativi, e tantissimi siti che stanno nascendo come funghi contenenti lunghi elenchi di programmi per essere “pagati per navigare”, nascondono un mondo sommerso che ormai tanto sommerso non è più. Un mondo che la vicenda “Netfraternity Vs Payland” ha portato a conoscenza di chi ancora ignorava il fatto che esistono veramente delle aziende che pagano i propri utenti per guardare banner pubblicitari.

Ma come funziona il meccanismo e, soprattutto, funziona? Certo, e ci sono anche altri modi di guadagnare via Web. Basta non andare a caccia di cifre milionarie ed entrare nell’ottica di ripagarsi almeno la connessione, il modem e, forse, con tanta buona volontà, anche qualche altra cosa.

Una premessa: non è affatto vero che l’iscrizione a questi servizi è gratuita come vogliono farci credere. Ogni volta che si forniscono i propri dati personali, email, nome e cognome o addirittura preferenze di marketing con squallide scuse (“aiutaci a mandarti la pubblicità giusta”) bisogna sempre tenere a mente che non sono merci gratuite. Sono dati preziosi che le aziende non ci pagano e che si rivendono. Oh!

Per capire meglio il mondo dei banner “viewperpay” è meglio dividere le aziende in due; quelle piramidali, multilivello che dir si voglia, e quelle non.

Netfraternity e Payland non appartengono alla prima categoria, il che significa che nessuno spamming arriverà mai a consigliarle e questo già di per se è un bene. Entrambe pagano solo per un ora al giorno chi, stando on line, visualizza un banner pubblicitario sul proprio schermo. La barra sparabanner, che ognuno chiama con nomi sempre più fantasiosi, contiene anche altre cose: utility, motori di ricerca, consigli per gli acquisti e chi più ne ha più ne metta.

La Eurobar (Payland) vale un Euro mentre NetSpot (Netfraternity) vale solo 1200 lire al dì. Usarle entrambe non garantisce dunque “un reddito” ma comunque ripaga il costo della Flat Rate o della bolletta telefonica (1200 + 1930 = 3130 x 30 giorni = 94.000 lire al mese se si usa la rete tutti i giorni per due ore).

Oltreoceano invece impazza il multilevel, i sistemi piramidali, forse perché sono in tanti a navigare ed è più facile trovare i cosiddetti “referral”, quelle persone che in via teorica dovrebbero navigare centinaia di ore al mese per far guadagnare a me qualche milione.

La Referral mania ha creato persino dei portali come RefMaker o ReferralMaker che offrono spazio Web, consigli e tecniche di accaparramento di cybermattoni della piramide. Sul piano teorico non fa una grinza, se ogni cittadino italiano mi desse una lira al giorno tutti i giorni, vivrei con quasi due miliardi al mese (io aspetto, ma non succede!).

La realtà è diversa visto che trovare i referral non è così facile, e lo spamming sui newsgroup o in casella di posta non sempre sortisce buoni effetti.. Inoltre è severamente punito proprio dalle aziende “pagati per navigare” con la cancellazione dell’account dello spammatore.

Il più noto network piramidale, che ora paga anche in lire italiane, è AllAdvantage : un tetto di 25 ore al mese, a mezzo dollaro l’una, per la visualizzazione dell’esclusiva “ViewBar” ed un multilevel che scatena le calcolatrici degli aspiranti milionari. Poiché ogni referral porta al massimo qualche dollaro al mese, il discorso assomiglia a quello di “una lira per ogni italiano”. Però anche qui bisogna dire che con qualche buon referral, e navigando spesso, si riesce a rientrare di certe spese. Ma attenzione, la Viewbar esige una navigazione “attiva”, ovvero si viene pagati solo se il browser è aperto e qualche sito viene visitato, se il mouse viene mosso e se l’utente non dorme. (continua)


AllAdvantage inoltre, che io sappia, è l’unico servizio disponibile anche per gli utenti Apple dopo che nel marzo scorso l’azienda ha rilasciato la versione Mac della Viewbar. Gli altri promettono ma finora… Ormai è un’azienda-colosso che attira investimenti con cifre degne di Paperon de Paperoni e che ha numerosissimi concorrenti. Questi, più passa il tempo più complicano le cose a chi vuole semplicemente racimolare qualche dollaruccio navigando.

Spedia , ad esempio, non soltanto vuole la navigazione attiva ma pretende che si visiti un sito ogni 20 secondi (ma chi è che naviga così?) e premia i clic sulla sua esclusivissima “SpediaBar”. Nient’altro? Sì, c’è dell’altro dato che Spedia controlla i siti che vengono navigati, i programmi residenti in memoria e tante altre cose che vengono inviate al server dei curiosoni. Tant’è, se si firma un disclaimer che avverte di questo quando si sottoscrive il servizio, poi non si può piangere sul latte e sui dati personali versati.

Le offerte si arricchiscono ed i piani di pagamento prevedono nuovi sviluppi come ad esempio DesktopDollars che, oltre a pagare per la visualizzazione dei banner, da cliccare ogni mezz’ora, paga anche se si ascolta la sua radio web.

Troppo complicato? CrewDesign paga per essere presenti sulla pagina di partenza del browser, quella che viene caricata automaticamente ogni volta che viene aperto il programma, ma anche per navigare e ricevere email pubblicitarie. Si può anche scegliere GetPaid4 che rilancia: paga per navigare, ricevere email e ogni volta che si fa una ricerca sul web!

In italiano arriva ExtraSalary , anche qui banner ed email, mentre molte aziende si dedicano solo all’invio di email che però vanno sia lette che cliccate aprendo così le pagine pubblicitarie.

Ne vale la pena? 5 cents per email è la paga media di SendMoreInfo , yoyomail o Keypointmail (in italiano) mentre theMail , non contenta, offre persino una mailbox gratuita pur di poterla riempire di spazzatura a pagamento.

Per chi invece vuole avere l’impressione di esserseli sudati quei quattro soldi, non deve dimenticare le opinioni a pagamento di Ciao.com e Dooyoo , aziende che pagano per ogni recensione scritta e persino ogni volta che qualche iscritto al servizio se la va a leggere. Ma attenzione… Le recensioni di servizi e prodotti devono essere valide e ben scritte. Dooyoo addirittura affibbia, al poveretto che l’ha scritta per 1500 lire, le eventuali spese legali di una causa intentata da una ipotetica azienda che si sentisse danneggiata da una recensione .

Interattiva anche Interviste.net , che invia dei questionari da compilare, pagando circa duemila lire a questionario e ad ogni referral portato.

Proposte curiose ed alternative?

Cashradio : 175 canali radiofonici Web, vari generi eccetto il liscio, da ascoltare con WindowsMedia Player in streaming Web conditi da spot; RadioFreeCash che però di canali ne ha solo 120 ed ancora non paga. Per il momento regala solo un Cd ogni tot ore di ascolto. Eloquente la frase riportata nelle loro FAQ, applicabile a tutti i servizi Web di cui sopra: “Like Robin Hood of old, we take from the rich (advertisers) and give to the poor (you!). No we?re not communists! We?re the consumer crusaders!!” Traduco, perché è troppo bella: “Come Robin Hood noi prendiamo dai ricchi (ovvero gli inserzionisti pubblicitari), per dare ai poveri, TU! No, non siamo comunisti! Stiamo solo facendo una Crociata per i consumatori!”

Luca Schiavoni

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Pubblicato il 26 mag 2000
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