Napster diventa servizio a pagamento!

Napster diventa servizio a pagamento!

A breve diverrà operativo l'accordo firmato dal sistemone con Bertelsmann, un accordo che chiederà alle vagonate di utenti di Napster di versare un fee per continuare a scambiare file
A breve diverrà operativo l'accordo firmato dal sistemone con Bertelsmann, un accordo che chiederà alle vagonate di utenti di Napster di versare un fee per continuare a scambiare file


Roma – Bertelsmann, una delle aziende che ha portato Napster in tribunale per violazione al copyright, ha promesso di ritirare la propria denuncia se Napster svilupperà un abbonamento a pagamento per i suoi utenti. E Napster ha accettato.

Sebbene non si abbiano ancora tutti i dettagli, Napster dovrà sviluppare un sistema a sottoscrizione che consentirà ai suoi utenti, dietro il pagamento di un fee mensile, di accedere al sistemone che permette di scambiare file. Chi vorrà continuare ad usarlo nei termini in cui lo usa oggi, dunque, dovrà riconoscere una “quota” che andrà alle majors della discografia in qualità di “riscossione del diritto d’autore”.

Napster dovrà quindi agire a livello software, per fare in modo che il proprio client si attivi solo dietro registrazione, ovvero conferma del pagamento. Ma è evidente fin da subito che le versioni attuali del software diffuso da Napster potranno essere utilizzate liberamente, soprattutto se verranno sfruttati come veicolo dello scambio-file i server che non sono nella disponibilità dell’azienda Napster, come i centinaia di server di OpenNap.

Nonostante questi limiti, però, l’accordo con Bertelsmann segna un drastico e imponente cambio di rotta e “la notizia bomba” ha già iniziato a circolare rapidamente sulla Rete per le sue vaste implicazioni. L’accordo firmato con Bertelsmann, infatti, consentirà con ogni probabilità a Napster di uscire dal pasticcio giudiziario che lo riguarda e di uscire, allo stesso tempo, dal “fronte” delle iniziative Web che si battono per una diversa e nuova concezione del diritto d’autore.

Va anche detto che la soluzione proposta da Bertelsmann era nell’aria da molto tempo e si accompagna all’impegno preciso della multinazionale di muoversi per spingere le altre majors ad accettare “il nuovo Napster”.

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Pubblicato il
1 nov 2000
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