Mafiaboy pronto a dichiararsi colpevole

Mafiaboy pronto a dichiararsi colpevole

Solo così il ragazzo oggi 16enne può sperare di evitare un lungo periodo detentivo e limitare le richieste di danni. All'inizio dell'anno ha causato con attacchi DDoS il crollo dei siti di alcune delle più conosciute aziende online
Solo così il ragazzo oggi 16enne può sperare di evitare un lungo periodo detentivo e limitare le richieste di danni. All'inizio dell'anno ha causato con attacchi DDoS il crollo dei siti di alcune delle più conosciute aziende online


Roma – La notizia è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri con un dispaccio di Agence France-Press secondo cui il giovanissimo cracker canadese Mafiaboy sarebbe pronto a dichiararsi colpevole per gli attacchi che, all’inizio dell’anno, hanno portato giù alcuni dei più conosciuti siti.

Mafiaboy fu arrestato, in seguito a quei fatti, dalla polizia canadese dopo che si era vantato in alcune chat room di quello che aveva combinato. Considerato da alcuni un mitomane all’epoca degli eventi, ora Mafiaboy sembra costretto a dichiarare la propria colpevolezza e patteggiare per limitare al massimo la pena detentiva e i danni richiesti dalle imprese colpite, tra cui Amazon e Yahoo!.

All’epoca dei fatti Mafiaboy aveva solo 15 anni e, nonostante l’età, il procuratore generale degli Stati Uniti, Janet Reno, aveva chiesto una condanna esemplare. Ma le autorità canadesi avevano messo in chiaro che Mafiaboy non sarebbe stato estradato negli Stati Uniti.

Sulla testa del ragazzo pendono la bellezza di 66 capi d’accusa, che vanno da interferenza negli affari di aziende private a danneggiamento dei sistemi informativi passando per furto di dati critici e via dicendo. Reati causati dagli attacchi di Distributed Denial of Service (DDoS) che il ragazzo avrebbe messo in essere a febbraio e che hanno messo in ginocchio i siti colpiti.

Mafiaboy dovrebbe dunque dichiararsi colpevole il prossimo otto dicembre, data fissata per la prossima udienza. Se tutto andrà bene, potrebbe cavarsela con meno di due anni di reclusione (contro i più di tre che altrimenti rischia) e una multa non superiore ai mille dollari. I suoi legali in tarda serata ieri hanno però negato che sia già stato deciso come esprimersi in aula l’8 dicembre.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
7 nov 2000
Link copiato negli appunti