Tutti in piazza contro il DDL killer

Tutti in piazza contro il DDL killer

I provider di Assoprovider vogliono spingere il Senato a bloccare l'avanzata del pericoloso DDL sui domini e ad approvare il disegno di legge che equipara i piccoli provider alle compagnie telefoniche. Occhi puntati su Palazzo Madama
I provider di Assoprovider vogliono spingere il Senato a bloccare l'avanzata del pericoloso DDL sui domini e ad approvare il disegno di legge che equipara i piccoli provider alle compagnie telefoniche. Occhi puntati su Palazzo Madama


Roma – Per la seconda volta i molti associati di Assoprovider tornano in piazza e questa volta lo fanno non solo per difendere l’iter del DDL che consentirà loro di competere con i grandi operatori telefonici, ma anche per bloccare il pericoloso e contestatissimo disegno di legge sui domini.

Assoprovider ha infatti annunciato che stamattina, alle 10, si riunirà di fronte a Palazzo Madama, la sede del Senato a Roma, per far sentire la propria voce. Novità rispetto al passato è il comunicato congiunto arrivato ieri sera con cui Assoprovider accoglie il sostegno dell’AIIP, l’associazione dei più grandi service provider italiani.

Il primo pericolo denunciato da Assoprovider è quello relativo alle “manovre” che alcuni senatori stanno mettendo in opera per impedire che passi il disegno di legge che equiparerà i provider agli operatori di telefonia per quanto riguarda i contratti di interconnessione con Telecom Italia.

Una equiparazione indispensabile per consentire ai provider più piccoli di farsi sentire sul mercato dell’accesso e dei servizi Internet, in questi ultimi due anni del tutto dominato dai grandi operatori e caratterizzato dalla chiusura di alcuni dei “pionieri” dell’accesso in Italia.

Il DDL 4933 è stato già approvato dalla Camera all’unanimità ed è passato al Senato dove ci si attendeva una rapida approvazione. Invece ora sono stati annunciati “emendamenti migliorativi” che, se presentati e approvati, modificheranno il testo costringendo dunque, dopo il passaggio al Senato, ad una revisione del tutto anche alla Camera. I tempi si allungherebbero troppo, sostiene Assoprovider, e il DDL rischierebbe di essere abbandonato, con gravissime conseguenze per i piccoli operatori.


L’altro disegno di legge questa mattina al centro delle proteste di Assoprovider è il famigerato DDL sui domini, la proposta che cancellerebbe gli attuali organismi legati alla registrazione dei domini creando una istituzione centrale governativa.

A questo ente verrebbe demandato qualsiasi cosa vada dai domini alla sicurezza su Internet. Un carrozzone che, da quando è stato annunciato, spaventa tutti gli addetti ai lavori.

“Se il DDL sui domini Internet – avverte la nota di Assoprovider – dovesse essere approvato (Dio ce ne scampi), lo sviluppo della Internet italiana subirebbe una battuta d’arresto che ne pregiudicherebbe il futuro stesso”.

Va detto che sul DDL in questione maggioranza e opposizione sembrano decisi a procedere spalla a spalla e speditamente, nonostante le perplessità serissime sollevate non solo da molti esponenti del NIC italiano ma anche da una grande quantità di operatori Internet, provider ed aziende.

Il DDL, che prevede il controllo governativo sulla questione domini e su una infinità di altre delicate questioni relative ad Internet, sembra anche “tradire” lo spirito della gestione auto-regolamentata dei domini che vige non solo e non tanto in Italia quanto, più in generale, nella stragrande maggioranza dei paesi dove ai cittadini è concesso registrare domini. Con le sicure eccezioni di Cina e Arabia Saudita.

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Pubblicato il
15 feb 2001
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