Bucato sito della NASA

Bucato sito della NASA

Tornano a farsi sentire su server istituzionali americani i crackers di Prime Suspectz, di probabile origine brasiliana e autori di alcuni dei crack che hanno avuto maggiore attenzione dai media, come quello contro il Nasdaq
Tornano a farsi sentire su server istituzionali americani i crackers di Prime Suspectz, di probabile origine brasiliana e autori di alcuni dei crack che hanno avuto maggiore attenzione dai media, come quello contro il Nasdaq


Roma – I “Prime Suspectz”, un gruppo di crackers di origine probabilmente brasiliana, sono entrati sui server NASA, in particolare sul network che si occupa della gestione e monitoraggio delle attività satellitari in orbita geostazionaria dedicate al controllo ambientale.

Il server bucato dai Prime Suspectz, in passato autori di alcune delle aggressioni più clamorose a server istituzionali americani ed europei, è quello che gestisce il sito del “NASA Geostationary Operational Environmental Satellite” (goes2.gsfc.nasa.gov). Il sito NASA viene gestito su piattaforma WindowsNT e Internet Information Server 4.0.

Sulla home page “craccata” del sito, i Prime Suspectz hanno lasciato la propria “firma”:

“Prime Suspectz ownz NASA Geostationary Operational Environmental Satellite Project… Did man really walked on the moon???? !!BRAZIL RLZ!! ”

In Italia i Prime Suspectz si erano fatti notare quando erano entrati nei siti di Alcatel Italia e AT&T Italia . Il crack ai danni di un sito del Nasdaq di New York rimane l’azione del gruppo di crackers che ha avuto maggiore risalto sui media internazionali.

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Pubblicato il 9 mar 2001
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