Chattano, ora saranno denunciati

Chattano, ora saranno denunciati

Negli Stati Uniti un'azienda ottiene il nome di alcuni frequentatori di chat accusandoli di diffamazione. E li denuncia per aver chattato troppo pesantemente
Negli Stati Uniti un'azienda ottiene il nome di alcuni frequentatori di chat accusandoli di diffamazione. E li denuncia per aver chattato troppo pesantemente


San Diego (USA) – Chattavano parlando dell’azienda in cui avevano lavorato assieme ad altri operatori del settore e ora saranno trascinati in tribunale dall’impresa, che si sente diffamata dai messaggi che via chat sono stati “pubblicati”.

MeltroniX , impresa che si occupa di produzione di semiconduttori nella zona di San Diego, California meridionale, ha confermato di aver ottenuto, grazie ad una denuncia sporta contro ignoti, i nomi degli autori di messaggi che a suo parere sono “diffamatori” e che producono danni alla reputazione dell’azienda.

La chat in cui tutto questo sarebbe accaduto è la Raging Bull MeltroniX, un canale frequentato da dipendenti della MeltroniX ma non solo. E l’azienda ha chiesto al tribunale che gli individui coinvolti nella diffamazione siano puniti severamente e che all’impresa vengano riconosciuti i danni finanziari prodotti da questi messaggi.

Alcuni frequentatori della chat, accusa MeltroniX, “si sono fatti passare come investitori e hanno ripetutamente negato di essere stati ex dipendenti o di essere motivati da qualsiasi altra ragione che non fossero commenti legati ai propri investimenti”. Il tutto, afferma l’azienda, “utilizzando l’anonimato come mezzo per attaccare l’impresa e il suo management, per ragioni personali o finanziarie. Hanno pubblicato informazioni fuorvianti e scorrette sull’azienda e fornito informazioni riservate che, fuori dal loro contesto, possono aver impattato negativamente sul valore dell’azienda”.

L’accusa sostiene che i messaggi contenevano attacchi personali “estremi” costruiti su falsità mischiate a fatti noti e meno noti.

Dopo tutto questo, un evento che dimostra ulteriormente come l’anonimato in Rete è sempre più messo all’angolo, l’azienda ha dichiarato di “rispettare il valore di una chat room” come mezzo di scambio ma di voler continuare a monitorare quanto avviene “per verificare le responsabilità” di chi pubblica un messaggio…

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Pubblicato il
12 apr 2001
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