Yahoo! si dà al porno

Yahoo! si dà al porno

Dopo i licenziamenti annunciati e una revisione delle aspettative di crescita, dopo i primi balzelli sulle aste condotte online, Yahoo! si spinge anche nel contrastato mondo della pornografia. Problemi?
Dopo i licenziamenti annunciati e una revisione delle aspettative di crescita, dopo i primi balzelli sulle aste condotte online, Yahoo! si spinge anche nel contrastato mondo della pornografia. Problemi?


Palo Alto (USA) – Non è una novità che tramite lo store online di Yahoo.com si possano recuperare materiali “adulti”. La novità sta nel fatto che senza annunciare nulla di ufficiale, l’azienda negli ultimi giorni abbia provveduto a rimpinguare enormemente il proprio catalogo di videocassette e DVD ad alto contenuto erotico.

La sezione Adult&Erotica dello store di Yahoo! sembra una delle più importanti “collezioni” di video del settore disponibili online.

Una “mossa” che non è passata inosservata e che secondo alcuni analisti fa parte di quella serie di operazioni con cui Yahoo! sta cercando di mantenere un’alta redditività a fronte di una forte contrazione del mercato. Proprio ieri Yahoo! ha confermato che dovrà licenziare una parte dei propri dipendenti, circa 400 persone, una situazione che mai prima d’ora aveva investito la maggiore delle net-companies.

Va detto che per accedere a quella particolare sezione occorre consegnare il proprio numero di carta di credito, un elemento che dovrebbe, nelle intenzioni di Yahoo!, tenere lontani i minorenni sia dalla visione della presentazione dei video che dal loro acquisto.

In una intervista, il presidente Jeff Mallett ha spiegato che l’azienda non ha alcun problema ad incrementare la propria distribuzione pornografica: “Noi da sempre cerchiamo di essere il maggiore distributore di prodotti online, e abbiamo scelto di farlo anche nel settore adulto”.

E Yahoo! ci punta davvero: basta cercare “sex” nel motore di ricerca per finire in un’area dedicata alla vendita di questi materiali, vendita che, specifica Yahoo!, avviene attraverso terze parti, commercianti specializzati che hanno stretto un accordo con il portalone.

E se qualche analista prevede per Yahoo! problemi di immagine a causa della fama che da sempre circonda il commercio di pornografia, i guai per Yahoo! sembrano già iniziati. Il Capital Resource Institute di Sacramento, in California, ha già affermato: “Il pericolo vero è che i nostri bambini abbiano la possibilità di essere esposti a materiali pornografici. Questo non va bene e deve essere modificato”. E il “rischio” in effetti c’è. Dopo aver cercato sex in due clic si può arrivare, addirittura, su una bionda che parla in modo molto sexy…

Di interesse il fatto che Amazon, MSN e AltaVista non sembrino interessati a seguire Yahoo! su questa strada.

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Pubblicato il
13 apr 2001
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