Cellulari/ La guerra antispam di DoCoMo

Cellulari/ La guerra antispam di DoCoMo

Il gigante giapponese promette una spesa eccezionale per contrastare lo spam sui cellulari. Un problema in crescita con i servizi wireless avanzati
Il gigante giapponese promette una spesa eccezionale per contrastare lo spam sui cellulari. Un problema in crescita con i servizi wireless avanzati


Tokyo (Giappone) – NTT DoCoMo, il maggiore operatore nipponico, promette una guerra senza tregua contro lo spam, cioè l’invio di email non richieste sui cellulari dei propri utenti. Una vera e propria piaga innescata dallo sviluppo dei servizi a valore aggiunto, che fanno degli abbonati gli obiettivi possibili per la distribuzione di quantità inverosimili di posta non voluta e invadente.

Per far vedere ai propri clienti che quando il dovere chiama DoCoMo risponde, l’azienda ha annunciato un investimento di circa 16 miliardi di lire per la realizzazione di nuovi sistemi anti-spam, tecnologie che dovrebbero consentire agli abbonati di dormire sonni più tranquilli o, quantomeno, di impedire che il proprio cellulare si riempia di messaggi non richiesti.

DoCoMo, che nel recente passato aveva annunciato un rimborso ai propri utenti per lo spam, non può più sostenere i costi di questo assalto. Stando all’azienda, infatti, ogni giorno arrivano sul sistema qualcosa come 950 milioni di messaggi, 800 milioni dei quali tornano indietro per indirizzi inesistenti. Tutto questo si traduce in una congestione della banda disponibile ma soprattutto in uno sforzo notevolissimo per l’intera infrastruttura tecnologica che gestisce i servizi avanzati dell’azienda, in particolare quelli “internet” di i-Mode.

Secondo DoCoMo, una parte importante dello spam arriverebbe da società di case di appuntamenti, già denunciate dall’azienda presso il ministero delle Comunicazioni locali affinché ne siano bloccati gli invii abusivi di messaggi.

Da qui al prossimo marzo l’azienda ritiene che sostenere tutto questo costerà fino a 30 miliardi di yen. Ma all’utente, da gennaio, sarà possibile limitare le “fonti” dell’email in arrivo: ognuno potrà decidere 10 domini internet dai quali intende accettare la posta. Basterà?

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Pubblicato il
8 nov 2001
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