WorldCom, il crollo di un gigante TLC

WorldCom, il crollo di un gigante TLC

I vertici dell'azienda ammettono che sono state mascherate perdite per 3,8 miliardi di dollari. Un colpo forse mortale per il padrone di MCI
I vertici dell'azienda ammettono che sono state mascherate perdite per 3,8 miliardi di dollari. Un colpo forse mortale per il padrone di MCI


New York (USA) – Si annunciano tempi durissimi per WorldCom , una delle più grandi aziende di TLC del mondo che possiede, tra l’altro, MCI, la seconda compagnia telefonica statunitense. La situazione è gravissima dopoché il vertice dell’azienda ha ammesso che 3,8 miliardi di dollari in spese sono stati “registrati male”, una somma enorme che modifica sostanzialmente la situazione finanziaria della società.

WorldCom, un’azienda attiva in 65 paesi, dunque può aver perso vagonate di dollari nel periodo 2001-2002 nel quale invece risultava in attivo. A breve l’azienda farà sapere cosa emerge dopo aver “rifatto i conti”.

“Il nostro team di management – ha affermato il CEO John Sidgmore – è schockato da queste scoperte”. Sidgmore, le cui parole arrivano dopo il licenziamento del capo amministrativo Scott Sullivan, ha anche confermato il licenziamento di 17mila persone a partire da venerdì.

Inutile dire che la situazione è critica. Alcuni analisti già prevedono una possibile bancarotta, anche a causa di un titolo WorldCom da tempo in ribasso e di un momento duro per il comparto delle TLC. Il tutto condito, naturalmente, da un’inchiesta aperta dalle autorità borsistiche americane. E il Washington Post ha anche affermato che un’inchiesta penale è stata avviata dal ministero della Giustizia.

La questione WorldCom, poi, si inquadra nella situazione emersa dopo lo scandalo della Enron, giunta alla bancarotta dopo aver rivelato di aver, appunto, nascosto importanti perdite. Ma anche Global Crossing, Adelphia Communications e Tyco International sono nei guai e hanno già fatto istanza di bancarotta.

E nei guai è finita anche la Arthur Andersen, accusata di aver ostacolato il lavoro della giustizia nel caso Enron, di cui era consulente, e che ha anche certificato le dichiarazioni finanziarie di WorldCom nel 2001.

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Pubblicato il 27 giu 2002
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