565 milioni per le Silicon Valley italiane

565 milioni per le Silicon Valley italiane

Il Governo spara una pioggia di euro per la creazione di 36 distretti digitali, cittadelle industriali dell'alta tecnologia. 50 milioni di euro saranno stanziati per abbattere il digital divide nel Mezzogiorno
Il Governo spara una pioggia di euro per la creazione di 36 distretti digitali, cittadelle industriali dell'alta tecnologia. 50 milioni di euro saranno stanziati per abbattere il digital divide nel Mezzogiorno


Roma – Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, CIPE, ha approvato il progetto del Ministro per l’Innovazione Tecnologica per aumentare la competitività dell’industria high-tech nazionale. In Italia sorgeranno 36 distretti digitali , cittadelle industriali multifunzionali sul modello della Silicon Valley californiana.

“Con questi poli stiamo creando ecosistemi”, dice il ministro Lucio Stanca, “nuovi modelli di intervento, una Pubblica Amministrazione fortemente propositiva, la presenza di una o più imprese di medio-grandi dimensioni che danno impulso all’innovazione tecnologica ed un adeguato sistema universitario e di ricerca”. Il piano del Governo punta soprattutto ad un’evoluzione generalizzata dell’impresa italiana attraverso l’informatizzazione dei processi produttivi.

La speranza è che l’ingente stanziamento abbia un impatto determinante nello sviluppo di cinque settori strategici per il cosiddetto Sistema Italia : telecomunicazioni, automazione e strumentazione, settore aerospaziale, componentistica elettronica e trasporti. I fondi stanziati dal Governo, pari ad oltre 565 milioni di euro , “si aggiungono ai 630 milioni già stanziati per i bandi relativi all’innovazione”, spiega il ministro Lucio Stanca.

Saranno coinvolte 64 aziende, 90 piccole-medie imprese e 45 centri di ricerca pubblici e privati: “Dobbiamo aiutare le imprese a reinventare il loro business alla luce della competizione mondiale”, dicono i portavoce del MIT. Sotto il profilo infrastrutturale verranno ampliate le reti di comunicazione, con l’ausilio di tecnologie WiFi e condivisione di risorse pubbliche e private.

L’unione tra PA ed imprenditoria privata avverrà attraverso l’applicazione del Codice dell’Amministrazione Digitale , ricordano i portavoce del Governo, così che “gli uffici territoriali possano essere promotori in grado di diffondere la cultura del cambiamento”.

Un cambiamento estremamente necessario, soprattutto nelle zone più arretrate del Belpaese. Ed è così che il Governo ha promesso un impegno concreto per ridurre il divario digitale nel Mezzogiorno, grazie ad oltre 50 milioni di euro destinati unicamente allo sviluppo di reti telematiche per le regioni del Sud. Il totale destinato alle aree sottoutilizzate ed al Sud, secondo una nota ufficiale rilasciata dal Ministero, ammonta a circa 200 milioni di euro .

Il Ministro fa sapere che il progetto , certamente ambizioso, non ha rivali persino “a livello comunitario”. Malgrado il trionfalismo del Governo, lo scettro europeo del paese maggiormente coinvolto in investimenti pubblici nel settore ITC spetta al Regno Unito. Secondo un recente studio condotto da Kable , negli ultimi anni la Gran Bretagna ha speso 13,5 miliardi di sterline, pari a circa 18 miliardi di euro , destinati al settore pubblico: una cifra che sorpassa del 40% l’equivalente stanziato da Francia e Germania.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il 24 mar 2006
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