P2P, certi utenti di OiNK vengono arrestati

P2P, certi utenti di OiNK vengono arrestati

Il circolo di releaser P2P macellato nei mesi scorsi inizia a sputare nomi. Sui quali si avventano gli avvocati delle major, che parlano di associazione a delinquere. Un'aggravante che porta già ai primi arresti
Il circolo di releaser P2P macellato nei mesi scorsi inizia a sputare nomi. Sui quali si avventano gli avvocati delle major, che parlano di associazione a delinquere. Un'aggravante che porta già ai primi arresti

Le indagini sulla vicenda OiNK , dopo un periodo di apparente difficoltà hanno subito in questi giorni una brusca accelerazione. Gli utenti del network specializzato nella condivisione di materiale discografico inedito e in pre-release sono nel mirino: uno di loro è stato arrestato, e le accuse vanno oltre la “semplice” violazione del diritto d’autore.

Le ultime notizie indicano che la polizia di Cleveland ha arrestato un utente britannico perché sarebbe coinvolto nell’ upload di un album musicale sul network nei primi mesi del 2007. Il condivisore è stato preso in custodia, interrogato e poi rilasciato su cauzione.

Ma l’operazione “Ark Royal”, nell’ambito della quale le forze dell’ordine si muovono contro la rete di OiNK, starebbe portando al fermo di un numero non precisato di ex-utenti del portale . Secondo quanto riferisce TorrentFreak , che cita fonti anonime, l’azione legale contro Alan Ellis – l’amministratore di OiNK al centro della vicenda – e contro tutte le persone coinvolte, ha subito un salto di qualità notevole da quando le autorità hanno cominciato ad arrestare gli accusati per presunta “associazione a delinquere finalizzata alla frode ai danni dell’industria musicale”.

I sospettati vengono prelevati dalle loro case, riferiscono le suddette fonti, interrogati dagli agenti alle stazioni di polizia locali e schedati con le impronte digitali e i campioni di DNA. A tutti vengono rivolte domande su OiNK, il loro coinvolgimento con il network e l’eventuale conoscenza personale con Ellis .

L’unica informazione di cui gli agenti non sembra riescano a entrare in possesso facilmente è la password di accesso agli account in rete , registrata nei database in formato cifrato. Per ora, gli arrestati sarebbero stati rilasciati tutti su cauzione, in attesa di essere richiamati assieme ad Alan Ellis il prossimo primo luglio.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 3 giu 2008
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