P2P, insieme contro il pedoporno?

P2P, insieme contro il pedoporno?

Costringere all'angolo chi critica i sistemi di sharing e crearsi un'immagine più pulita: c'è anche questo dietro alla nuova iniziativa dei grandi sistemi di condivisione
Costringere all'angolo chi critica i sistemi di sharing e crearsi un'immagine più pulita: c'è anche questo dietro alla nuova iniziativa dei grandi sistemi di condivisione


Washington (USA) – C’è un unico vero grande nemico per il peer-to-peer. Laddove le major non sono riuscite a fermare l’avanzata e la diffusione in tutto il Mondo dei sistemi di condivisione, a provocare una stretta contro queste piattaforme può intervenire un fattore assai più devastante della copia illegale di contenuti: la diffusione del pedoporno .

Per contrastare l’immagine di un peer-to-peer prono ai bisogni e allo sfruttamento di organizzazioni criminali e malavitose, capaci di produrre video e foto con abusi su minori per poi diffonderli a circoli di amici o clienti paganti anche attraverso il P2P, le industrie di settore hanno deciso di presentarsi in modo diverso.

Consapevoli della necessità politica e della difficoltà tecnica di dare un segnale forte contro l’abuso del P2P a fini pornopedofili, i membri della Distributed Computing Industry Association (DCIA) hanno dato vita a P2Ppatrol , i cui sottotitoli sono, nell’ordine: “Genitori e adolescenti del P2P reagiscono online” – “Proteggi i bambini” – “Contribuisci ad eliminare la pornografia infantile dal file sharing”. P2P Patrol si chiama così perché deriva, appunto, da “Peer-To-Peer Parents And Teens ReactOn Line”.

L’iniziativa dunque intende sensibilizzare gli utenti del P2P sulla diffusione di questo materiale e fornire loro gli strumenti più adatti per agire quando venissero in contatto con certi materiali. P2P Patrol, si legge sul sito dedicato, intende consentire agli utenti di riconoscere, rimuovere e notificare casi individuali di pornografia infantile nei quali si può incorrere in rete”.

Poiché le società del P2P hanno sempre sostenuto di non poter controllare quel che gira sulle reti dello sharing , il concetto viene ora ribadito spiegando che “sta a ciascun utente decidere con responsabilità e nella legalità quali file condividere e quali scaricare”.

Gli utenti registrati del programma potranno accedere ad un sistema di notifica delle immagini illegali messo a punto con alcuni gruppi che da tempo si battono contro la diffusione di immagini di pornografia infantile. Si tratta in sostanza di notificare al servizio l’hash del file per una identificazione univoca, l’IP dell’utente che lo ha posto in condivisione e quando il file è stato visto e scaricato.

Di interesse segnalare come P2P Patrol sconsigli di inviare alla polizia file illegali che si abbia inavvertitamente scaricati in quanto qualsiasi atto, dal download alla trasmissione, potrebbe mettere nei guai persino chi effettua la denuncia.

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Pubblicato il
14 dic 2004
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