Philips: Linux è una lingua franca

Philips: Linux è una lingua franca

Il colosso europeo elogia le potenzialità di Linux per i dispositivi elettronici di consumo, dispositivi a cui Philips ha dedicato alcuni progetti di riferimento basati proprio sul Pinguino
Il colosso europeo elogia le potenzialità di Linux per i dispositivi elettronici di consumo, dispositivi a cui Philips ha dedicato alcuni progetti di riferimento basati proprio sul Pinguino


Hannover (Germania) – Fra i maggiori produttori di dispositivi elettronici di consumo che stanno spingendo Linux verso i salotti della casa digitale c’è Philips che, insieme a diversi partner giapponesi, si è detta pronta a fare del Pinguino una piattaforma capace di fare concorrenza diretta a Windows CE di Microsoft e ad altri sistemi operativi embedded orientati al mercato dei device consumer.

Al CeBIT, Philips ha svelato diversi progetti di riferimento per la creazione di lettori multimediali e altre set-top box basati su Linux e sui suoi processori embedded Nexperia. L’azienda ha spiegato che la sua intenzione non è quella di promuovere i propri chip ma, piuttosto, quella di fornire all’industria una piattaforma unificata e basata su tecnologie software aperte, come Linux.

Paul de Bot, vice president of business development di Philips Semiconductor, sostiene che Linux è una grande promessa sul mercato dei dispositivi consumer, tuttavia l’industria ha bisogno di unirsi attorno ad una piattaforma standard: ritiene infatti che, al momento, il mercato delle piattaforme Linux embedded sia troppo frammentato.

Un primo grande passo verso la realizzazione di uno standard del settore basato su Linux è stato fatto, secondo de Bot, con la recente costituzione del Consumer Electronics Linux Forum ( CELF ), un consorzio attraverso cui Philips ed altri sette produttori asiatici intendono promuovere l’uso di Linux nelle home appliance. Lo scorso novembre il CELF ha rilasciato la prima base di codice di CE Linux , il proprio sistema operativo embedded basato sul kernel del pinguino.

Lo scorso anno Philips e Intel hanno annunciato una collaborazione per lo sviluppo di una piattaforma multimediale di riferimento per una nuova generazione di dispositivi digitali audio e video basati sul processore XScale PXA250 di Intel. La piattaforma, denominata “Pronto++ Software & Systems”, si basa proprio su di una versione di CE Linux.

“Linux è il sistema operativo preferito per i dispositivi elettronici di consumo”, ha detto de Bot. “Abbiamo bisogno di creare una comunità che metta insieme gli sviluppatori. In questo campo Linux rappresenta ormai una Lingua Franca , non ho dubbi a tale proposito. I programmatori che lavorano con Linux saranno in grado di portare il loro software su questa piattaforma in modo assai semplice”.

Il dirigente Philips ha poi spiegato che l’industria del settore è ancora alla ricerca di un sistema operativo aperto che risponda a tutte le sue esigenze, quali ad esempio avvio istantaneo, minimo spreco di memoria e di energia, modalità di funzionamento real-time e buona modularità. “CE Linux – ha affermato de Bot – potrebbe presto rispondere a tutte queste esigenze”.

Grazie alla possibilità di accedere al suo codice sorgente, e alla modularità del suo kernel, sono già diversi i produttori che hanno scelto Linux come sistema operativo embedded per le loro appliance: fra queste c’è Sony che, nel 2002, ha introdotto sul mercato giapponese un videoregistratore digitale su cui gira una versione ai minimi termini di Linux.

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Pubblicato il
23 mar 2004
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