Poche donne tra i big della tecnologia

Poche donne tra i big della tecnologia

Lo sostiene una ricerca dell'Università americana della Pennsylvania: solo il 9 per cento di tutti i dirigenti delle maggiori aziende dell' hi-tech e delle telecomunicazioni è di sesso femminile
Lo sostiene una ricerca dell'Università americana della Pennsylvania: solo il 9 per cento di tutti i dirigenti delle maggiori aziende dell' hi-tech e delle telecomunicazioni è di sesso femminile


New York (USA) – Discriminazioni per le donne anche tra le aziende più innovative, quelle che si occupano di tecnologia e telecomunicazione? Parrebbe proprio di sì, a leggere i dati diffusi dall’Annenburg Public Policy Center dell’Università della Pennsylvania.

Stando a questi dati, solo il 9 per cento di tutti i dirigenti delle maggiori aziende di produzione software e hardware, di telecomunicazione e dell’ hi-tech nel suo complesso è di sesso femminile. E per di più, solo il 13 per cento di queste donne ricopre ruoli da top manager in questi settori.

Il dato, ottenuto da rilievi su quasi 800 posizioni, è tanto più importante se si considera che sono numerose le imprese create da donne che hanno avuto un ruolo importante nello sviluppo dell’economia legata ad Internet e alle nuove tecnologie. Dallo studio emerge infatti che, se da una parte le garanzie di parità uomo-donna sono maggiori nei livelli intermedi della carriera professionale, ai massimi livelli le donne non vengono sufficientemente considerate.

Quello che ha colpito i ricercatori, stando alle dichiarazioni che hanno rilasciato alla stampa, è stato lo scoprire che nelle aziende più innovative permangono vecchi schemi mentali, decisamente obsoleti, che rispecchiano tradizioni non più all’altezza della situazione oltreché discriminanti.

Secondo altri esperti, quelli di Cyber Dialogue, alcuni studi dimostrano che “i business gestiti dalle donne sfruttano più aggressivamente Internet e traggono maggiori risultati da questo utilizzo. Le donne, inoltre, sono più propense a compiere online i propri acquisti, a gestire il business e l’aspetto finanziario, ad operare su siti Web, a vendere online e a investire in pubblicità Internet”.

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Pubblicato il
16 mar 2001
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