Pornografia infantile, arresti e denunce

Pornografia infantile, arresti e denunce

L'ultima operazione è partita da un sito e si è estesa fino a scoprire un network di sfruttatori. Tre gli arrestati, nove gli indagati. In UK delazione web contro i pedofili condannati che non rispettano la semi-libertà
L'ultima operazione è partita da un sito e si è estesa fino a scoprire un network di sfruttatori. Tre gli arrestati, nove gli indagati. In UK delazione web contro i pedofili condannati che non rispettano la semi-libertà

Un sito internet segnalato dall’ Associazione Telefono Azzurro ha permesso agli investigatori coordinati dalla Procura della repubblica di Siracusa di individuare un network di persone impegnate non solo nello scambio di materiali pedopornografici ma anche nell’organizzazione di incontri con minorenni , anche a pagamento.

L’operazione Vicino ai bambini ha portato ad una serie di perquisizioni dalle quali sono scaturiti tre arresti. Altre nove persone sono indagate per il ruolo che avrebbero avuto in questa organizzazione. In qualche caso si tratta di professionisti che operano a stretto contatto con minorenni. A quanto pare, il ring telematico è stato smantellato anche grazie alle rivelazioni di un pentito , uno degli indagati che ha deciso di parlare con il quotidiano la Repubblica e raccontare la propria versione dei fatti. In almeno un caso sarebbero stati trovati anche telefonini con filmati e foto pedopornografiche.

“Quest’ultima operazione – ha dichiarato Giovanni Arena dell’associazione – dimostra, con drammatica evidenza che, anche su internet, lo sfruttamento sessuale dei bambini non è cosa virtuale, ma una drammatica realtà. Una realtà quotidiana fatta di persone impegnate in attività vicine ai bambini e che si rivelano non solo inadeguate al ruolo ma talvolta pericolose”.

Nelle ore in cui veniva annunciata questa operazione la stessa associazione ha presentato assieme ad Eurispes il 7mo Rapporto Nazionale sulla condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza da cui emerge anche l’uso di Internet da parte dei più piccoli. Il dato più rilevante è probabilmente quello secondo cui il 68,6 per cento dei ragazzi si collega ad Internet senza supervisione da parte dei genitori. Il 20,5 per cento del campione (circa 2.500 ragazzi) sostiene di aver subito molestie in chat, che è peraltro l’applicazione internet più usata in questa fascia di età. Di interesse anche il fatto che il 13,7 per cento dei bambini non si collega mai ad Internet.

E mentre l’Italia si interroga sulle nuove generazioni alle prese con Internet, nel Regno Unito è stato lanciato un nuovo sito pensato per mettere all’indice le persone condannate per abusi pedofili che non rispettano i limiti della libertà vigilata o delle sentenze che hanno subito. Ad annunciarlo è il centro Child Exploitation and Online Protection (CEOP) che spiega: “Ora tutti possono avere un ruolo attivo nel colpire gli abusi sessuali sui minori”.

Il “most wanted” pubblicato dal CEOP presenta foto e dettagli fisici di quelle persone che non rispettano i limiti nei propri spostamenti previsti dalla legge e che lo stesso CEOP ricerca con urgenza. Dal sito è possibile far partire immediatamente una segnalazione in caso di “avvistamento”.

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Pubblicato il
20 nov 2006
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