Prodi: e ora eEurope!

Prodi: e ora eEurope!

Con un discorso dal gustoso retrogusto americano il presidente della Commissione lancia la visione europea della Società dell'informazione
Con un discorso dal gustoso retrogusto americano il presidente della Commissione lancia la visione europea della Società dell'informazione


Bruxelles – “Questi cambiamenti, i più significativi dall’epoca della Rivoluzione industriale, sono estesi e globali. Non sono solo tecnologia. Sono cose che toccheranno tutti e ognidove. Gestire questi cambiamenti rappresenta una delle sfide economiche e sociali più importanti per l’Europa oggi”. Con queste parole Romano Prodi, presidente della Commissione europea, ha annunciato ieri pomeriggio “eEurope An Information Society for All”, un quadro di “spinte” per i paesi europei, per trasformare l’Europa in una società dell’informazione “compiuta”.

“Questa iniziativa, ha continuato Prodi, è pensata come supporto a vincere queste sfide e ad accelerare la modernizzazione dell’economia europea, con un impatto positivo sull’occupazione, la crescita, la produttività e la coesione sociale. L’Europa ha già raggiunto obiettivi storici come il Mercato unico e l’Euro. Non c’è ragione per non fare un passo politico per produrre una simile risposta altrettanto preveggente per la Società dell’informazione”.

L’iniziativa della Commissione, che appare ad oggi come il segno politico più chiaro ed autorevole di una presa di coscienza paneuropea anche se ora dalle parole occorrerà passare ai fatti, sarà al centro dell’agenda politica nel vertice del Consiglio previsto ad Helsinki venerdì.


A eEurope, ha detto Prodi, si arriva partendo da tre sfide:

portare ogni cittadino europeo, ogni famiglia, ogni scuola, ogni azienda e ogni amministrazione sulla rete e dentro l’era digitale;
creare un’Europa alfabetizzata sul digitale, con il supporto di una cultura imprenditoriale pronta a finanziare e sviluppare nuove idee;
assicurarsi che l’intero processo includa tutti, costruisca una nuova fiducia nei consumatori e porti ad una maggiore coesione sociale.

Per arrivare a questi obiettivi sono dieci i passi da compiere, tutti passi complessi e difficili che richiederanno la collaborazione di tutti i paesi membri in modo sostanziale:

portare i giovani nell’era digitale, ovvero portare internet e gli strumenti del multimediale nelle scuole e aggiornare la formazione;
ridurre i costi di accesso, quindi aumentare la competizione per ridurre i prezzi e aumentare le possibilità di scelta del consumatore;
accelerare l’E-commerce implementando il quadro giuridico ed espandendo l’uso dell’e-procurement;
assicurare un accesso veloce alla rete facilitando apprendimento e lavoro di gruppo per studenti e ricercatori;
Smart card per l’accesso elettronico, ovvero facilitare la realizzazione di una infrastruttura paneuropea per massimizzarne l’impatto;
capitale di rischio per le PMI, ovvero sviluppare approcci innovativi per ottimizzare la disponibilità di capitale di rischio per le PMI hi-tech;
eParticipation per i disabili, quindi assicurarsi che lo sviluppo della Società dell’informazione prenda in piena considerazione le necessità dei disabili;
Sanità digitale, cioè ottimizzare l’uso delle tecnologie di rete e dei sistemi intelligenti per il controllo sanitario, l’accesso all’informazione e alle cure;
Trasporti intelligenti, quindi uso delle tecnologie digitali per sistemi di trasporto più efficienti e sicuri;
governi in rete, per assicurarsi che i cittadini abbiano un accesso facile online alle informazioni governative, ai servizi e alle procedure decisionali.


“Le tecnologie e i mercati, ha detto Erkki Liikanen, commissario per le imprese e la società dell’informazione, oggi si muovono ad una velocità senza precedenti nella storia. Sono troppo lunghi i tempi tradizionali di decisione dei singoli paesi membri e della Commissione. Occorre fare uno sforzo imponente per migliorare le procedure. Questo è il motivo per cui eEurope è una iniziativa da intraprendere subito”.

Riferendosi al prosperoso mercato americano, il Commissario che ha presenziato al lancio dell’iniziativa ha anche affermato che “l’Europa ha bisogno di costruire i propri punti di forza. Ha un ruolo leader nelle comunicazioni mobili e nella televisione digitale. Eppure la diffusione di internet è stata relativamente lenta. Questi settori vanno convergendo, dando all’Europa l’opportunità di capitalizzare le proprie capacità tecnologiche, di sfruttare l’eccellenza della propria formazione e liberare il suo potenziale imprenditoriale. Unendo l’alfabetizzazione digitale con la forza delle comunicazioni mobili, l’Europa può guidare il grande salto verso un mondo Internet e wireless”.

L’adozione finale di eEurope se tutto andrà per il meglio dovrà comunque attendere il marzo dell’anno prossimo quando potrebbe essere adottata nel corso del meeting straordinario di Lisbona su Occupazione e riforme economiche.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
9 dic 1999
Link copiato negli appunti