Pronte le prime patenti USA con RFID

Pronte le prime patenti USA con RFID

Nello Stato di Washington parte il progetto pilota che permetterà di usare le nuove patenti per vari scopi. Presto saranno distribuite in tutto il paese
Nello Stato di Washington parte il progetto pilota che permetterà di usare le nuove patenti per vari scopi. Presto saranno distribuite in tutto il paese

Washington – La patente statunitense, grazie alla tecnologia RFID , dal 2008 potrà essere utilizzata come “passaporto”. Questo in sintesi il frutto dell’accordo fra lo Stato di Washington e lo U.S. Department of Homeland Security ( DHS ), che permetterà ai residenti di muoversi attraverso i confini terrestri e marini nazionali esibendo un nuovo tipo di patente automobilistica elettronica. Una card, insomma, che integrerà un chip con le informazioni sensibili del possessore, leggibile in modalità wireless da reader specifici.

Si tratta di un programma pilota fortemente sostenuto dal Governatore dello stato Chris Gregoire, ed espressione della legge sul Real ID . “Il nostro impegno per migliorare la mobilità al confine è piuttosto importante se pensiamo ai World Police and Fire Fighter Games del 2009 e le Winter Olympics and Paralympics del 2010 previste in British Columbia (lo stato canadese confinante a nord)”, ha sottolineato Gregoire.

L’iniziativa, di fatto, oltre a distinguersi per praticità – grazie al controllo wireless – è in linea con le raccomandazioni della 9/11 Commission , che poi sono state tradotte dal Congresso nell’ Intelligence Reform and Terrorism Prevention Act of 2004.

Insomma, lo U.S. Customs and Border Protection potrebbe così ridurre le tipologie di documento per l’identificazione e vantare un controllo digitale anche sui confini americani ad alto flusso. Non è escluso infatti che in futuro – forse il 2009 – l’utilizzo di questo documento possa permettere ai residenti statunitensi la libera circolazione in Canada, Messico, Centro e Sud America, Carabi e Bermuda.

“Le patenti elettroniche saranno fornite a volontari selezionati, e costeranno circa 40 dollari, contro i classici 97 dollari dei passaporti”, ha dichiarato Gregoire. “Comunque l’obiettivo rimane quello di migliorare la sicurezza senza danneggiare il commercio e il turismo”.

Michael Chertoff, Homeland Security Secretary, è convinto che la strategia possa essere applicata all’intero paese, armonizzando controlli ed efficienza. “L’elemento chiave delle attività terroristiche e criminali è l’abilità di muoversi inosservati. E noi stiamo proprio aggredendo questo aspetto. Dando la possibilità di utilizzare documentazione sicura che permetterà al personale di controllo di concentrarsi meglio su quelle persone o cose che possono provocare danni”, ha spiegato Chertoff.

La patente RFID ha affascinato anche il Giappone, che dallo scorso gennaio ne sta testando le potenzialità in alcune prefetture. Il Governo di Shinzo Abe ha promesso la sua introduzione nel 2008, ma non è ancora chiaro quali saranno tutti i possibili utilizzi.

In Gran Bretagna e Francia, invece, sono ormai in fase avanzata i progetti pilota di integrazione chip RFID nelle targhe dei veicoli.

Dario d’Elia

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Pubblicato il 28 mar 2007
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