Quora, un successo che genera domande

Quora, un successo che genera domande

Numeri in espansione: la qualità saprà resistere? Una possibile soluzione potrebbe essere trovata nel rilascio delle API e nella scoperta di nuove forme di incentivazione degli utenti
Numeri in espansione: la qualità saprà resistere? Una possibile soluzione potrebbe essere trovata nel rilascio delle API e nella scoperta di nuove forme di incentivazione degli utenti

Quora , sito-aggregatore di domande e risposte, ha registrato una crescita incredibile che, avendogli fatto momentaneamente battere versioni alternative del suo modello di sito come Yahoo! Answers e Ask.com o servizi specifici di altri social network come Facebook Questions e LinkedIN Questions , spinge ora a guardare al futuro del servizio stesso. Con l’hype intorno ad esso si addensano gli interessi di finanziatori e troll.

Nuovo Twitter? Nuovo Wikipedia? Una nuova forma di social coso conoscitivo o di blogging? In un modo o nell’altro Quora si è ritagliato uno spazio di successo che ha saputo crescere costantemente e che si trova a un bivio decisivo: sospeso tra le potenzialità di una startup e i grandi numeri di un social network sulla rampa di lancio, ora ha bisogno di risorse e soluzioni per gestire dimensioni e piani industriali ambiziosi.

La questione principale riguarda la capacità di mantenere l’attuale livello di qualità di interazione, evitando troll e spam, con la massificazione del suo pubblico: da una parte saranno importanti i meccanismi di autenticazione dell’identità degli utenti (al momento garantita dalla registrazione tramite account Facebook), dall’altro il mantenimento del sistema adottato per legare gli utenti ad un grafico di interessi correlati, che permettono non solo di seguire i propri contatti ma anche argomenti e temi specifici, correlando il tutto con incentivazioni e premi a coloro che collaborano attivamente al sito, con domande o risposte. La possibilità, cioè, di essere considerati esperti di settore.

Si tratta, a ben guardare, di problematiche che sono già appartenute ad altri , come Wikipedia con i suoi moderatori e Twitter con i suoi account certificati e con la lotta allo spam. E che si pongono nuovamente e con forme diverse ora con Quora.

Il cofondatore di Quora, Charlie Cheever, ha parlato dei passi da intraprendere nel prossimo futuro: “Abbiamo varie misure per garantire sempre un’alta qualità di contenuti. Non è un problema semplice, e la soluzione non sarà un’unico cambiamento che per magia renderà tutto perfetto”. Fra i piccoli cambiamenti Quora parla di educare i nuovi utenti circa le policy e le linee guida del sito, di migliorare i meccanismi di voto e feedback, così come gli strumenti a disposizione di revisori e amministratori.

Una delle soluzioni potrebbe essere rappresentata da API aperte a terzi: per iniziare a sperimentare l’apertura il nuovo social network ha ora lanciato estensioni per permettere agli sviluppatori di integrare Quora (plugin già disponibili per Chrome e Firefox) e di accedere ai dati sui suoi utenti al momento connessi .

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
12 gen 2011
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