Samsung: al notebook l'hard disk non serve

Samsung: al notebook l'hard disk non serve

Il gigante coreano è in procinto di lanciare due computer mobili basati esclusivamente su di un disco a stato solido, che sostituisce completamente il disco rigido tradizionale
Il gigante coreano è in procinto di lanciare due computer mobili basati esclusivamente su di un disco a stato solido, che sostituisce completamente il disco rigido tradizionale

Seoul (Corea del Sud) – Nella sua personale sfida ai produttori di hard disk, Samsung è infine passata dalle parole ai fatti. Dopo molti proclami, progetti e prototipi, il gigante dell’elettronica coreano ha mostrato un notebook ed un Ultra-Mobile PC (UMPC) entrambi basati su di un disco a stato solido (solid-state disk, SSD) da 32 GB.

Sia il PC ultramobile Q1 che il portatile utraleggero Q30, quest’ultimo dotato di schermo da 12,1 pollici e ricevitore TV DMB, verranno lanciati sul mercato coreano all’inizio del prossimo mese.

Al contrario degli hard disk tradizionali, basati su piattelli magnetici, un SSD è composto unicamente da memoria flash di tipo NAND: questo tipo, al contrario del NOR, offre generalmente densità di memorizzazione più elevate e migliori velocità in scrittura.

Samsung sostiene di essere il primo produttore al mondo ad aver spinto le memorie flash sul mercato dei notebook. Il suo obiettivo, come già chiaramente dichiarato lo scorso anno , è quello di fare delle memorie flash un serio contendente degli hard disk. Tra i benefici generalmente riconosciuti agli SSD vi è la velocità, la leggerezza, la silenziosità e l’ottima resistenza agli urti. Per contro, le memorie flash hanno lo svantaggio di costare sensibilmente di più rispetto ad un hard disk di pari capacità e di avere una densità di memorizzazione nettamente inferiore.

Con l’evolvere della tecnologia NAND flash, e con la conseguente riduzione dei prezzi per megabyte, Samsung ritiene che sia finalmente giunto il momento per estendere il campo di applicazione delle memorie dal mondo dei dispositivi mobili, come telefoni cellulari e PDA, a quello dei PC ultraportatili, dei tablet e dei notebook ultraleggeri. In futuro, il produttore coreano conta di spingere le proprie memorie non volatili anche sui computer desktop e sulle set-top box.

Rispetto ad un hard disk mobile da 1,8 pollici, Samsung afferma che il proprio SDD legge (53 MB/s) e scrive (28 MB/s) i dati molto più velocemente (dal 150% al 300%), consente a Windows di avviarsi in metà tempo, pesa circa la metà, non emette alcun suono, e consuma meno energia. Ciò si traduce, secondo l’azienda, nella possibilità di costruire computer mobili più affidabili, leggeri e con una maggiore autonomia. Tali vantaggi costano però ancora cari: il Q1 ha infatti un prezzo di circa 1.900 euro, mentre il Q30 costa quasi 2.900 euro.

L’elevato prezzo, unito all’ancor modesta capacità di memorizzazione, fa sì che questi primi modelli di dispositivo basati su SSD si rivolgano principalmente ad una ristretta cerchia di professionisti e dirigenti aziendali che, per esigenze di lavoro, si trovino spesso in viaggio.

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Pubblicato il
25 mag 2006
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